Solitamente grazie alle GRADUATORIE DI ISTITUTO (GI) si riesce, in base alla disponibilità, a lavorare per supplenze nel mondo della scuola. Però per avere maggiori possibilità nell'ottenere degli incarichi di
supplenza, è possibile anche inviare direttamente alle istituzioni
scolastiche la domanda di messa a disposizione, o anche conosciuta con il nome di Mad.
Il documento può essere presentato alle scuole in carta semplice,
compilando un fac-simile (che troverete alla fine dell'articolo), con i propri dati e la materia di insegnamento
per la quale si concorre. L'aspirante può inviare la messa a
disposizione a tutte le scuole che desidera e che nel piano di studi
presentino la materia scolastica per la quale ha conseguito il titolo di
accesso all'insegnamento. Il periodo migliore per inviare la domanda di messa a disposizione è all'inizio dell'anno scolastico. Si ricorda che la Mad, deve avere in allegato un curriculum vitae e il suo invio è valido per un intero anno scolastico.
L'istanza può essere inviata dall'aspirante tramite
pec, fax o raccomandata A/R anche alle scuole di altre province (oltre a
quella in cui è incluso nella graduatorie d'istituto).
Essa può essere inviata
da tutti gli aspiranti docenti che abbiano conseguito titolo di studio
di accesso all'insegnamento, ovvero la laurea magistrale o la laurea
triennale specialistica e il diploma o scuola magistrale. Si ricorda che la domanda può essere inviata sia nelle scuole pubbliche che nelle scuole
paritarie.
Si sottolinea il fatto che
non è necessario essere iscritti nelle Graduatorie di istituto. Ovviamente possono presentare la Mad, anche
gli aspiranti iscritti nelle Graduatorie di istituto che hanno
presentato il modello B per la scelta delle scuole, inviando la messa a disposizione ad altri istituti scolastici della stessa provincia, per permettere la
valutazione del punteggio nella graduatoria nella quale sono iscritti.
Per ulteriori info si rimanda alle seguenti note ministeriali:
- La nota MIUR Prot. n. AOODGPER 1027 del 28 gennaio 2009
- La nota del 18 settembre 2013
- La nota del 20 settembre 2013
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