Dettati ortografici APOSTROFO
Non posso giocare all’aperto perchè piove.
Un’amica di Giorgio è ricoverata all’ospedale di Milano.
Tutti i bambini si ritroveranno nell’atrio della scuola.
Nell’acquario guizzano i pesci rossi.
Le lancette dell’orologio segnano le cinque.
Le orecchie dell’asino sono lunghe.
La visita dell’amico mi ha procurato tanta gioia.
L’aquila ha il nido sull’alto monte.
Sull’albero di Natale splendono le luci.
Dall’America sono partite grosse navi. Dall’alba al tramonto tutti lavorano.
Da’ retta a me e sarai contento.
Fa’ il tuo dovere.
Di’ sempre il vero quando ti si chiede qualcosa.
Va’ dritto per la tua strada se non vuoi essere importunato.
Da’ a lui quanto chiede.
Fa’ a me questo favore.
Sta’ a me vicina.
Fa’ in piacere di star zitto.
Va’ ad imbucare la lettera che ti ho dato.
Di’ che stia tranquillo.
Va’ a comprarmi un francobollo.
Quest’anno il tempo è stato abbastanza clemente.
Scarse le piogge di quest’autunno, brevi le apparizioni della neve quest’inverno.
Ricordo l’altro anno: quell’albero di pino si curvava perfino sotto il peso della neve.
Quell’angolo del cortile si era trasformato in un pantano.
Ricordate come quell’argine del canale avesse ceduto in seguito alla pioggia? In quell’occasione tutti ebbero paura e gli uomini dovettero abbattere quell’antico cascinale, che sorgeva proprio vicino all’argine. Tuttavia a quest’ora lo avranno già ricostruito un po’ più lontano.
C’era un giornale là, chi l’ha preso?
S’era stabilito così: c’era anche il papà quella sera, ora è impossibile cambiare l’ora.
S’è dimenticata che m’aveva promesso d’avvertirmi.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
M’hai portato un bel libro da leggere quando sarò in campagna quest’estate?
Luisa, l’hanno consegnato a te quel pacco così pesante?
Vieni, e lascia che ti aiuti un po’.
Quand’egli t’indicò il cespuglio, vedesti dov’era nascosta la palla.
Sull’imbrunire c’incamminammo verso l’altro paese che s’intravvedeva sulla collina soprastante.
Un’ascia s’abbattè sul tronco dell’albero.
Quand’era stanco si riposava sui massi.
Ripreso il cammino spingeva avanti, quant’era possibile, lo sguardo.
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Quand’era arrivato il treno io ero appena giunto alla stazione.
Quant’è bella la scena che ci offre la natura in questi giorni di primavera!
Raccolse tant’erba quant’era necessaria a mantenere le due mucche che aveva comprato.
E’ un bel cane, è il terz’anno che l’ho con me.
L’altr’anno l’ho incontrato durante le vacanze.
Anch’io gliel’ho detto di non tardare mezz’ora perchè non occorreva nient’altro.
Quand’ella verrà glielo dirò. Gliel’hai spiegato dov’è la casa di Giorgio?
Gliel’avevo detto quando partì.
Gliel’ho disegnato  proprio com’era.
Gliel’hanno detto appena è arrivato.
L’ho visto pallido e magro: dev’essere stato malato.
Gliel’hai detto che quella sera suo fratello s’era sentito male?
Se lui t’ha offeso ti chiederà perdono.
T’ho detto e t’ho ripetuto che io non so nulla.
M’è passato proprio davanti, ma non l’ho riconosciuto.
Adolfo è il conforto, l’aiuto, il sollievo della sua povera madre.
La lettera che t’invio v’apporterà nell’animo una dolce soddisfazione.
Questo o quest’altro per me fa lo stesso.
Chi loda se stesso s’imbroglia.
Quell’uomo non aveva una bella cera.
Quando tu m’hai detto quella cosa, io pensavo a tutt’altro.
Se t’avessi rimproverato avrei fatto meglio.
Quand’egli seppe la notizia, corse subito a riferirla alla mamma.
Ci accorgemmo ch’era tardi e c’impaurimmo.
C’incamminammo verso l’uscita, ma dovemmo girare mezz’ora per trovarla.
Il nonno m’ha raccontato una favola, ma tu dov’eri?
L’altr’anno durante le vacanze natalizie andai a sciare.


Dettati ortografici APOSTROFO

Non posso giocare all’aperto perchè piove.
Un’amica di Giorgio è ricoverata all’ospedale di Milano.
Tutti i bambini si ritroveranno nell’atrio della scuola.
Nell’acquario guizzano i pesci rossi.
Le lancette dell’orologio segnano le cinque.                                                                                                
Le orecchie dell’asino sono lunghe.
La visita dell’amico mi ha procurato tanta gioia.
L’aquila ha il nido sull’alto monte.
Sull’albero di Natale splendono le luci.
Dall’America sono partite grosse navi. Dall’alba al tramonto tutti lavorano.
Da’ retta a me e sarai contento.
Fa’ il tuo dovere.
Di’ sempre il vero quando ti si chiede qualcosa.
Va’ dritto per la tua strada se non vuoi essere importunato.
Da’ a lui quanto chiede.
Fa’ a me questo favore.
Sta’ a me vicina.
Fa’ in piacere di star zitto.
Va’ ad imbucare la lettera che ti ho dato.
Di’ che stia tranquillo.
Va’ a comprarmi un francobollo.
Quest’anno il tempo è stato abbastanza clemente.
Scarse le piogge di quest’autunno, brevi le apparizioni della neve quest’inverno.
Ricordo l’altro anno: quell’albero di pino si curvava perfino sotto il peso della neve.
Quell’angolo del cortile si era trasformato in un pantano.
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Ricordate come quell’argine del canale avesse ceduto in seguito alla pioggia? In quell’occasione tutti ebbero paura e gli uomini dovettero abbattere quell’antico cascinale, che sorgeva proprio vicino all’argine. Tuttavia a quest’ora lo avranno già ricostruito un po’ più lontano.

C’era un giornale là, chi l’ha preso?
S’era stabilito così: c’era anche il papà quella sera, ora è impossibile cambiare l’ora.
S’è dimenticata che m’aveva promesso d’avvertirmi.
M’hai portato un bel libro da leggere quando sarò in campagna quest’estate?
Luisa, l’hanno consegnato a te quel pacco così pesante?
Vieni, e lascia che ti aiuti un po’.
Quand’egli t’indicò il cespuglio, vedesti dov’era nascosta la palla.
Sull’imbrunire c’incamminammo verso l’altro paese che s’intravvedeva sulla collina soprastante.
Un’ascia s’abbattè sul tronco dell’albero.
Quand’era stanco si riposava sui massi.
Ripreso il cammino spingeva avanti, quant’era possibile, lo sguardo.
Quand’era arrivato il treno io ero appena giunto alla stazione.
Quant’è bella la scena che ci offre la natura in questi giorni di primavera!
Raccolse tant’erba quant’era necessaria a mantenere le due mucche che aveva comprato.
E’ un bel cane, è il terz’anno che l’ho con me.
L’altr’anno l’ho incontrato durante le vacanze.
Anch’io gliel’ho detto di non tardare mezz’ora perchè non occorreva nient’altro.
Quand’ella verrà glielo dirò. Gliel’hai spiegato dov’è la casa di Giorgio?
Gliel’avevo detto quando partì.
Gliel’ho disegnato  proprio com’era.
Gliel’hanno detto appena è arrivato.
L’ho visto pallido e magro: dev’essere stato malato.
Gliel’hai detto che quella sera suo fratello s’era sentito male?
Se lui t’ha offeso ti chiederà perdono.
T’ho detto e t’ho ripetuto che io non so nulla.
M’è passato proprio davanti, ma non l’ho riconosciuto.
Adolfo è il conforto, l’aiuto, il sollievo della sua povera madre.
La lettera che t’invio v’apporterà nell’animo una dolce soddisfazione.
Questo o quest’altro per me fa lo stesso.
Chi loda se stesso s’imbroglia.
Quell’uomo non aveva una bella cera.


Dettati ortografici ACCENTO

Mario uscì, passò il cancello, infilò la strada e corse finchè non ne potè più. S’era alzato tardi per andare a scuola. Suo fratello invece era già pronto, perchè s’era alzato presto. Entrò in cucina, mangiò tranquillamente, poi adagio s’avviò alla stazione. Quando il treno arrivò egli salì e partì per recarsi in città.
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Là, sull’estremo orizzonte, dove nè la terra nè il cielo hanno precisi contorni, rimane per poco un chiarore rossastro: è l’ultimo saluto del dì che muore. Il sole, l’astro del giorno, dà un bacio al cielo prima che s’ingemmi di stelle, dà un bacio alla terra prima che si sprofondi nella quiete della notte. Il ricordo che di sè ci lascia è così dolce e così caro che le ore future saranno di rimpianto e d’attesa.
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Non lo vidi nè a scuola nè in cortile e il giorno mi sembrò più lungo e più noioso. Andai anche  a cercarlo là, al solito posto accanto al cantiere, ma i compagni mi dissero che lì non era venuto. Uno aggiunse che forse suo padre se l’era portato con sè. “Sì”, intervenne un altro, “mi sembra proprio di averlo visto in automobile: si dirigevano verso la campagna”. Da mio fratello seppi poi che era vero. Tuttavia la sua assenza mi dà pensiero perchè è la prima volta che parte senza avvertirmi.
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Da più giorni piove. Il temporale non ci dà tregua. Là, nell’angolo più basso del cortile, si è formata la più grande pozzanghera. La pioggia può cessare da un momento all’altro, ma è anche vero che ora vien giù come se non dovesse smettere mai. Ciò ci impensierisce perchè già lo scorso  anno avemmo un allagamento, che ci costrinse in casa tutto un dì. Nè io nè i  miei fratelli ci azzardammo ad uscire. Solo il giorno dopo il babbo ci portò con sè.
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Ma ve lo devo proprio portare lì? Qui non c’è anima viva.

E’ più di là che di qua.

Non ti verrò mai più vicino.

Dettati ortografici DOPPIE     
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      
Il fumo esce dal camino. Quando fummo in cammino incominciammo a cantare.
Io sono stanco ed ho sonno.
Tutti sanno che chi è sano deve cercare di conservare la sua salute.
Nel mese di giugno le messi sono abbondanti.
Ada va a passeggio lungo le rive dell’Adda.
Entrai in casa e mi tolsi il cappello; m’accorsi allora che mio padre aveva un diavolo per capello.
Alla sera i pulcini vanno sotto l’ala della chioccia ed i fiori vengono portati nella serra.
In un vano della mia casa c’è una cassa di libri.
Una bella pecorella bela nell’ovile.
Spesso la mamma dice che ha speso troppo.
Nel vaso sono disposte alcune rose rosse di serra.
La sera giunge presto e la nonna serra al cuore il nipotino.
Giorgio gioca con la pala, Luisa invece preferisce divertirsi con la palla.
Sul nono gradino della scalinata c’era il nonno di Attilio.
Dettati ortografici – SE SE’ S’E’, SERA S’ERA, uso di E’ ed E
                                                                                                                                                                                                                                                                                     
                                                                                                                                 
Se mi dirai la verità io ti perdonerò.
Egli aveva condotto con sè il fratello.
Antonio s’è dimenticato d’avvertirci.
Egli s’era trovato lì per caso sabato sera.
Egli s’era impegnato a fare tutto da sè.
Tutta la sera non ha fatto che piovere.
S’era sbucciato un po’ il ginocchio sinistro.
Tutti aspettavano con ansia quella sera. L’egoista non pensa che a sè.
A me piacciono i fiori. M’è caro il tuo ricordo. Vieni da me oggi.
Lo zio Nino ha mandato un bellissimo dono per te. T’è piaciuto il dono dello zio Nino?
Questa fiaba m’è piaciuta molto, e a te?
La pianta del tè è coltivata nei paesi caldi.
Preferisci bere il caffè o il tè?
Questa mattina al mercato m’è parso di vedere tua cugina.
A me e a te non piace il tè.
M’è passato proprio davanti, ma non l’ho riconosciuto.
S’era fatto buio e per le strade non c’era più nessuno.
Quant’è faticoso il lavoro compiuto contro la nostra volontà!
L’avevo detto che di te non c’è da fidarsi!
S’era fatto sera improvvisamente.
Dov’eri che ti ho cercato per tutta la sera?
Una vera fortuna non aver trovato la nebbia quella sera.


Dettati ortografici SC GN GL     
                                                                                                                                                                                                                                     
La scimmia si diverte dondolandosi ai rami di un albero.                                                                             
Il pesce  spada è molto pericoloso.
I coniglietti dello zio hanno il pelo bianco.
Non sciupare i fogli del quaderno.
La campagna è spoglia.
Le foglie dell’abete resistono al freddo dell’inverno.
Che sciocchezza!
Il pastorello raccoglie le pigne.
Gli scoiattoli sono in letargo.
Nella bottiglia non c’è più latte.
Arturo ha sciupato il suo libro di favole.
Le lavandaie sciorinano i panni al sole. Il giglio è candido.
Ogni medaglia ha il suo rovescio.
Sulla soglia di casa tutta la famiglia attendeva la zia. Io e Iei abbiamo passeggiato sotto il viale dei tigli.
I gladiatori combattevano nel circo con le fiere.
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Maglione, fogliame, tovaglia, voglia, paglia, aglio, pagliaio, foglia, meglio, scegliere, coniglio, figli, conchiglie, tiglio, miglio, pagliericcio, scoglio, bottiglia, foglio, sveglia, sbadigliare.


Dettati ortografici ESCLAMAZIONI

“Eh, via, non c’è bisogno di piangere!”.
“Ehi! Ehi! Dove andate? Non sapete che di qui non si può passare?”.
“Deh, siate generoso! Perdonatelo!”.
“Ohi! Ohi! Affogo!”, gridava il ragazzo, sentendosi mancare il respiro.
“Uh! che bestiaccia!”.
“Ahimè! La cosa è molto grave: bisognerà avvertire la mamma.”.
Ahi! Ma perchè non hai fatto attenzione? Mi hai pestato un piede.
Ehi, Emilio, giacchè sei qui, puoi darmi una mano nei preparativi o ti dispiace?
Ohi ohi, le cose si mettono male. Alberto è molto arrabbiato; ogni volta che sente parlare di Giovanni va in escandescenze. Eppure, fino a pochi giorni fa andavano d’accordo. Cosa sarà successo fra loro? Mah!
Toh, chi si vede!
Ah! Oggi sono stato proprio sfortunato!
Ahi! Non vedi che mi hai fatto male?
Sta attento ve’!
Oh, Gino, ti è piaciuto lo spettacolo?



Dettati ortografici GLIA, LIA, GLIO, LIO

La zia Gigliola nel mese di luglio venne con un naviglio dall’Australia, e visitò i suoi parenti in Italia.
C’era la bella Lilia che aveva lunghe ciglia, la cuginetta Amalia che lavorava a maglia, la sorellina Aurelia che all’alba era già sveglia, mentre il cugino Emilio faceva uno sbadiglio.
Il nipote Basilio si curava col tiglio, ed il bisnonno Giulio preparava un intruglio.
La cognatina Clelia infornava una teglia, ed il prozio Aurelio sceglieva sempre il meglio. Il piccolo Virgilio giocava col coniglio e col cagnetto Ollio sul prato di trifoglio.
La cameriera Cecilia, pulita la fanghiglia, ritornava in famiglia. Partiva per la Puglia e arrivava in Sicilia.
Prima di ripartire, zia Gigliola posò per una statua di scagliola: prima di ritornare in Australia col naviglio, la regalò alla balia che amava la cianfrusaglia.
Molti furono costretti a vivere in esilio per sfuggire alle vendette dei tiranni.
Il figlio del signor Guglielmo si chiama Giulio.
Clelia coltivava con amore una bella pianta di dalia.
Stamattina Aurelio spedì un vaglia al proprio figlio che viveva sull’isola del Giglio.
L’olio di oliva è un ottimo condimento.
Gli uccelli si nutrono di miglio, di insalata, di frutta e di insetti.
La mia balia è una donna della campagna romana.


Dettati ortografici CA CU CO CHE CHI, GHE GHI GE GI

Nella gabbia grande canta un canarino giallo. Il gelo di questi giorni è intenso: ha fatto ghiacciare anche la fontana dei giardini pubblici.
La chiave è nella serratura e la porta è chiusa.
Chi parla troppo, sbaglia; chi parla poco, pensa.
Giochiamo in cerchio.
Giorgio e Amerigo sono amici. Anche Giovanna ha due amiche.
Gli occhiali del nonno sono rotti.
Chiediamo a Maria se ha visto i bachi.
I bruchi sono degli animaletti.
Alla mamma ho dato un bacio affettuoso.
Sai giocare a bocce?
Nel legno ci sono alcuni buchi.
Gli aghi sono appuntiti.
Il lago di Como è incantevole.
Le ghiande piacciono ai porcellini.
Col fuoco si fa un bel rogo.
Il vento mugghia.
Pagheremo domani il droghiere.
Chi dorme come un ghiro?
La marmotta è in letargo.

Cotone, casetta, custode, chiave, nacchere, cuscino, colorificio, cartella, chiesina, maccheroni, costoso, cullare, canestro, cuore, bocche, chiudere, inchiostro, castagna, commercio, racchiuso, immacolato, boccone, vacchiette. Gavetta, guscio, goloso, margherite, ghiottone, gastronomia, rugoso, guercio, ghette, maghi, gas, guizzare, spigolo, ghianda, arguto, magro, ghirlanda, regata, gomma, gufo, vaghe, lago, rughe, righetto, gattino, rogo.

Dettati ortografici S Z

In classe c’è silenzio. Che bellezza, ho ritrovato il mazzolino di fiori!
Dovevo studiare la lezione, ora devo eseguire le addizioni.
La visione del tramonto del sole è sempre bella.
La provvidenza pensa a tutto.

Dettati ortografici SCI SCE

Gli sciatori scendono sulla neve con gli sci, e scendono veloci sulla discesa. Chi invece non sa sciare, scivola sul ghiaccio con gli schettini o scende dall’altro con slitte e slittini gridando: “Pistaaa!”. Attenti però a non schiantarsi sui tronchi scendendo troppo veloci.
Fruscio, frusciare, frusciante, nascere, nascita, pascere, uscio, uscire, ruscello, ruscellare, sciolto, sciogliere, sciabola, asciugare, asciugamani, asciugatoio, asciutto, sciupare, sciupone, sciupato, sciame, sciamare.
Guscio, uscio, scintilla, conoscere, pescecane, scenata, sconosciuto, ambasciata, scimmiotto, nascere, scegliere, sci, sciare, scenario, scioperato, visceri, scialle, conosciuto, maresciallo, sciacallo.
Pesce, fascia, scialle, prosciutto, cuscino, sciabola, fascio, coscia, ruscello, sciatore, scimmia, ascia, uscio, sciarpa, liscio, scendere, guscio, scena, sciame, sciocco, sciupare, pescivendolo, asciugamano.
La scimmia è un animale che imita tutto ciò che vede fare agli uomini. Che animale sciocco!
Via le galline dal campo di grano. Sciò sciò! La massaia le scaccia, ma quelle tornano sempre.
Un pesciolino nuotava nel ruscello. Un giorno quel pesciolino volle arrivare fino al mare. Come finì il pesciolino?

Dettati ortografici MB MP

In novembre e dicembre le foglie cambiano colore e cadono. Solo i sempreverdi sembrano avere compassione dei bambini e le trattengono, così campi e giardini sono meno tristi e brulli. Poi di neve imbiancano e a primavera i rami spogli si riempiono di nuove foglioline, che offrono la loro ombra alle prime campanule.
Tempo, temporale, temporalesco, tempesta, bomba, rimbombo, lampo, lampeggiare, lampada, bimba, bambola, gamba, ambizioso, impaurito, impaurire.
Carluccio rompe tutto; dopo è scontento, rimpiange i giocattoli che ha rotto e tenta di farseli ricomprare. Chi ha accompagnato quel bambino dal dentista? Giulia esce di casa per tempo per venire a scuola; per la via ode un rombo; leva il viso e vede un aeroplano che solca il cielo limpido: pare una rondine lucente.
Imbuto, piombo, bambina, gamba, lombrico, bombardiere, ambo, imberbe, imbarcare, timbro, imboccare, imbroglio, tombola, ombra, tomba, ombrello, tombino, ombroso, bambagia, imbrunire, gambero.
Pompiere, rompere, impigliare, impacco, limpido, empio, impedire, ampio, campana, rampante, rimpianto, completo, camposanto, zampone, campagna, lampione, campione, zampogna, impossibile.

Dettati ortografici CE C’E’

Qui di aria buona ce n’è fin che vuoi.
Non c’è nessuno? Allora ce ne andiamo.
Che c’è da ridere?
Ecco, qui c’è tutto; se qualcosa non andasse bene ce lo faccia sapere.

Dettati ortografici CQ

Acquitrino, acquoso, acquasantiera, acquiescenza, acquisto, acquolina, acquirente, acquamarina, nacque, risciacquare, acquattarsi, acquavite, acqueruguiola, acquazzone, acqua.
Acqua, acquetta, acquolina, acquazzone, acquarello, acquaio, acquata, acquedotto, acquavite, acquitrino, acquerugiola, acquistare, annacquare, acquatico.
Acquistare, acquavite,  acquatico, annacquare, acquazzone, acquolina, acquarellare, acquietare.
Quanta acqua! Piove a dirotto e le piante bevono bevono. Il cielo è buio. Tanta acqua vuol venire sulla terra.

Dettati ortografici GHE GHI

Lo scoiattolo è ghiotto di gherigli di noci, mangia anche ghiande, sorreggendole con le zampette unite, quasi recitasse una preghiera. Prima dell’inverno, quel ghiottone si rimpinza per bene, poi dorme quieto, come un ghiro. Poi a primavera, appena è giorno, scivola giù dalla tana, si guarda intorno nel bosco agghindato a festa, e felice corre e gioca, tra le prime ghirlande di fiori gialli e rossi.

Mughetti, laghi, ghermire, ghiotto, ghepardo, ghiandola, gherminella, ghiaia, rughe, ghiaccio, gheriglio, ghiottoneria, ghermitore, ghiacciaia, beghe, aghi, seghe, ghiro, maghe, ghisa, vaghe, ghirigoro.
Funghi, streghe, paghe, sfoghi, acciughe, draghi, aghi, maghi, ghianda, seghe, gheriglio, ghiro, preghiera, unghie, ghiottone, segheria, margherita, laghi, rughe, ghiaia, ghirlanda, cinghiale.
Ghiottoncello, alghe, ghiaccio, inghiottire, ringhiera, agghiacciante.

Dettati ortografici A HA, O HO, uso dell’H
La casa ha le porte e le finestre.
Quando vado a scuola porto con me i libri.
La mamma mi ha preparato una torta.
Ieri la nostra maestra ci ha accompagnati fino a metà viale, poi ci ha salutati sorridendo.
Il babbo ha comprato una nuova macchina; è una Cinquecento e ha cinque marce.
La nostra aula ha tre ampie finestre ed è esposta a sud.
In quella città c’è una grande stazione ferroviaria.
Essa ha quindici binari per i treni in partenza e in arrivo.
Tu hai un morbido berretto che hai comprato in un negozio vicino ai giardini.
Ho male a un dito; mi duole ed ho timore a medicarlo.
I miei cugini hanno un bel cane lupo; glielo regalarono l’anno scorso quando andarono in campagna.
Sebastiano non ha ancora il trattore. Costa molto ed egli non ha denaro sufficiente per comprarlo.
Si ingegna perciò con i buoi; ne ha tre coppie che lo aiutano a preparare il terreno per le semine.
Ho contato le cartoline della raccolta e ne ho numerose.
Hai dato il giornaletto ai tuoi cugini?
Il maestro m’ha consigliato un libretto e la mamma me l’ha comperato subito. E’ un libretto per bambini dagli otto ai nove anni. La sua lettura m’ha insegnato molte cose, ma una sola m’ha colpito più delle altre. L’aiutarsi a vicenda rende la vita più facile. Ciò è vero.
Come m’ha reso felice il sorriso di ringraziamento di un mio amico dopo averlo difeso dalle accuse ingiuste di cattivi compagni! Anche lui era già felice e me l’ha detto quel suo sorriso.
Il babbo è uscito presto. Tu dormivi ancora e non l’hai visto. T’ha dato un bacio leggero per non svegliarti. Tu non l’hai sentito. Ora, sulla tavola, con la scodella del latte c’è un pane fresco. Quel pane l’ha guadagnato il tuo babbo per te, col suo lavoro di tutti i giorni.
Il primo dono della giornata che ricevi dal suo amore è quel pane di grano che ha la forma di un cuore.
Lo zio è partito: l’ho salutato stamattina alla stazione.
La mamma cerca la chiave della camera; l’hai vista da qualche parte?
Giorgio voleva la palla per giocare e l’ha persa.
Tutti vogliono salutare il vincitore, ma non l’hanno lasciato libero!
Vorrei leggere il giornale; dove l’hai messo?
Il fuoco si è levato improvvisamente, ma i pompieri sono accorsi e l’hanno domato.
L’anno prossimo frequenteremo la quarta classe.
Tutti l’hanno visto arrivare, pochi l’hanno visto partire.
Questo quadernetto l’ho comprato l’anno scorso.
La donna desiderava alcune arance e io gliele portai.
Aldo desiderava un po’ delle tue susine e tu gliene hai date sette.
Carlo aveva il  tuo libro; gliel’ho visto in mano.
Lo zio mi ha detto che durante l’esame gliene hai combinate di tutti i colori.
Quella bambola gliel’ha regalata la mamma.
Desiderava tanto provare i miei pattini e io glieli ho prestati.
Ma come, non siete ancora pronti?
Devo andare dalla mamma, m’ha chiamato più volte.
La nonna m’ha preparato un buon dolce.
Non s’era mai visto nulla di  simile.
M’hai fatto spaventare con le tue parole.


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