lunedì 9 giugno 2014

Da qualche anno a questa parte e in modo sempre più diffuso, nelle scuole elementari vengono utilizzate le ore di ex compresenza tra insegnanti di una stessa classe per sostituire i colleghi assenti. Questa pratica costituisce un bel risparmio per l’Amministrazione ma crea un grave danno al processo di insegnamento- apprendimento che dovrebbe invece costituire l’azione principe della scuola. Le diverse riforme e i tagli hanno rivoluzionato i modelli orari della scuola... per garantire il tempo pieno (specialmente al nord d'Italia) le scuole si sono adattate come possono anche per evitare un figgi fuggi di alunni e di future iscrizioni... chi ci va di mezzo ovviamente sono gli insegnati e i ragazzi. Le problematiche che la scuola deve affrontare sono molteplici, la presenza sempre maggiore di alunni stranieri, il disagio socio-culturale, l’handicap, l’insuccesso, la dispersione hanno come risposta l’organizzazione di un lavoro didattico coordinato e didatticamente qualificato che preveda l’insegnamento individualizzato, il lavoro di gruppo, attività creative ludico-espressive, attività di recupero. Tutto ciò comporta la messa in atto di procedure che non possono esimersi dal lavoro svolto durante le ore di compresenza.
La compresenza, oltre che favorire la gestione degli alunni in tutte quelle attività che non sono svolte "seduti al banco", dà la possibilità, infatti, di organizzare piccoli gruppi di lavoro, di realizzare interventi individualizzati, di porre maggiore attenzione al singolo, di gestire in ogni caso in modo più agevole la vita della classe stessa. Attraverso le ore di compresenza, è quindi possibile la realizzazione dei laboratori, cioè di quei luoghi vivi dell’ordinarietà del fare scuola, ambienti in cui si mettono alla prova ipotesi, si costruiscono percorsi, in cui siano congruenti progetto e gestione del gruppo che apprende. Per un singolo insegnante, praticare alcune fondamentali attività con l'intero gruppo classe è molto complesso,ad esempio la manipolazione per il controllo della motricità fine, per la coordinazione oculo-manuale, e non meno importante, per lo sviluppo della creatività espressiva utile alla rimozione delle difficoltà comunicative. Oppure la drammatizzazione, essenziale anch'essa per il superamento di tutti i problemi legati alla comunicazione verbale; o ancora ai giochi sensoriali e le attività psicomotorie propedeutici all'apprendimento della lettura, della scrittura e della matematica. Inoltre, durante le ore di compresenza, è possibile realizzare più agevolmente tutti quei lavori di approfondimento, di ricerca e di osservazione indispensabili per un apprendimento consapevole.

Oggi non è più cosi... penso che vi possa essere utile la normativa e i riferimenti che purtroppo sono privi di ogni fondamento... più che altro serve per capire un po' la situazione..in poche parole nessun riferimento normativo indica l’obbligatorietà dell’utilizzo delle ore eccedenti l’orario frontale di copertura dei tempi scuola per le supplenze; ogni fonte normativa individua nel Collegio docenti l’unico organo decisionale... Clicca qui per la regolamentazione!

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