• BLOG DIDATTICO DI SOSTEGNO

    Si dice di solito "nero sul bianco" per marchiare negativamente qualcuno, io invece provo a cancellare questa macchia nera cercando di trasmettere non solo risorse ma anche valori umani. Se siete perplessi non preuccupatevi è un buon segno, in quanto la perplessità è l'inizio della conoscenza...

martedì 27 novembre 2012

Nella mia carriera ho sempre usato gli strumenti compensativi per ogni tipo di disabilità e quindi non esclusivamente con gli alunni con DSA. Vi dirò di più, sono strumenti validi anche per tutti gli alunni... utili per svolgere tutte le attività didattiche a scuola e a casa... in piena autonomia!

Gli strumenti proposti sono il frutto della mia ricerca sul web e su alcuni testi scolastici/informativi-didattici e di ricerca. Il documento e le varie proposte rappresentano ottime risorse per la scuola elementare, sia per l'ambito linguistico sia per quelllo logico-matematico. Ma maggior parte degli aiuti sono in formato cartaceo... in modo da avere la possibilità di costruire la personale busta degli aiuti:  una busta individuale, a grandezza di quadernone, di carta, da tenere a portata di mano per la "consultazione"; Con il raggiungimento di nuove conoscenze e nuove capacità, la busta viene man mano integrata e modificata.

Essa può contenere:
  • Striscia dell'alfabeto nei diversi caratteri;
  • Schede con le difficoltà ortografiche, grammaticali, linguistiche testuali, ecc...
Ma quando usare la busta?
  • A scuola collettivamente;
  • A piccoli gruppi e/o a coppie, con indicazioni di lavoro precise, date dall'insegnante;
  • nel piccolo gruppo di recupero, per abituare gli alunni con problemi a usare gli aiuti necessari;
  • A casa, per copiature, autodettati, scrittura autonoma.

Ecco i principali strumenti compensativi... una raccolta di materiali utili per i bambini:

- "Strumenti compensativi DSA" Raccolta di risorse di lingua italiana e matematica... da ritagliare;

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- "Grammaiuto" e "Mateaiuto" mappe concettuali create dal I° Circolo Didattico di Rozzano (Mi);

-  "Grammatica in schede" per ripassare velocemente le principali regole della grammatica Italiana;

 - "Analisi grammaticale... olè" per lo svolgimento su pc dell'analisi grammaticale... Si tratta di un foglio Excelle che rappresenta una valida e intuitiva guida in grado di aiutare i bambini a fare l'analisi grammaticale;
- "Mappa concettuale sull'analisi grammaticale" una mappa concettuale o tabella utilissima come guida per svolgere l'analisi grammaticale;

- "Mappa grammatica italiana" Mappa che sitetizza le varie parti del discorso e la sintassi;

- "Mappe concettuali sull'analisi logica" si tratta di schede scaricabili relative all’Analisi Logica;

 - "Strumenti Compensativi per analisi grammaticale e logica";

- "FacilitOffice" Sintetizzatore vocale e facilitazioni per las scrittura;

- "Software 310 esercizi di analisi grammaticale" da utilizzare come supporto all'insegnamento della grammatica italiana ad alunni di scuola primaria e scuola media, o ad adulti.

- "Sintetizzatori vocali";

- "I software del Csa di Bologna" Una pagina con i link per scaricare software gratuiti per diverse disabilità.

lunedì 26 novembre 2012

Vi propongo la visione della trasmissione TERRA di rete 4, andata in onda il 25/11/2012. 

Si parla di tagli alla sanità pubblica, di disabilità e Autismo!

Certi messaggi vanno lanciati molto più spesso e in momenti mi massimo ascolto... bisognerebbe far conoscere la situazione della nostra sanità pubblica... la forza che ci vuole per andare avanti da parte delle famiglie con figli diversamente abili... In Italia queste famiglie sono abbandonate da tutte le istituzioni o quasi... e spesso manca anche la solidarietà della gente comune che complica ulteriormente la vita!

Clicca il link per vedere il video della trasmissione http://www.video.mediaset.it/video/terra/full/360160/tagliare-fa-male---25-novembre.htm  BUONA VISIONE!

domenica 25 novembre 2012

L'inserimento scolastico del bambino affetto da epilessia puo' andare incontro ad alcune difficolta' anche in considerazione dell'eta' d' esordio della malattia che si manifesta nel 70% dei casi in eta' prescolare e nel 30% in eta' scolare. A volte, quando si tratta di assenze il disturbo puo' essere segnalato, per la prima volta, dall' insegnante. 
Vanno considerati inoltre gli aspetti psicologici, comportamentali e di rendimento scolastico in rapporto all' assunzione dei farmaci. L'integrazione del bambino spesso e' complicata dal pregiudizio dell' insegnante dovuto alla scarsa informazione da cui deriva l'ansia del rapportarsi con il bambino e da un rifiuto, piu' o meno palese, con la conseguente emarginazione del bambino stesso (casi individuali a prescindere dal grado di socializzazione). Proprio per questo, molti genitori, preferiscono non segnalare il disturbo del loro bambino. In questi casi consigliamo i genitori di sollecitare le Associazioni regionali ad organizzare corsi di aggiornamento per gli insegnanti sia a livello provinciale che nelle singole scuole. I corsi devono essere tenuti da epilettologi, pedagogisti, psicologi ed insegnanti con esperienza in materia. 

Dal punto di vista burocratico, premesse le certificazioni da parte dello specialista della diagnosi, terapia e considerazioni particolari sul bambino affetto da epilessia, con deficit associati, l' Amministrazione scolastica prevede un insegnante di sostegno disponibile per un numero di ore in rapporto alla gravita' del caso. Per coloro che sono affetti da epilessia senza altre complicazioni non e' previsto alcun aiuto, salvo il caso in cui venga accertato che l' assunzione della terapia comporti disturbi della concentrazione, memoria e comprensione. Ad ogni modo sia che siano previste delle ore di sostegno per loro come per tutti gli allievi della scuola dell' obbligo, va programmato dai docenti un insegnamento individualizzato con obiettivi realmente raggiungibili da svolgere all' interno della classe o meno, a seconda di quanto concordato dal consiglio di classe. 

Oltre all'insegnante, i genitori possono fare richiesta dell'assistente specialistico a cui il bambino ha diritto in base alla legge 104.

Per quanto riguarda l'assunzione dei farmaci a scuola, la posologia e le scadenze dell' assunzione deve essere certificata dallo specialista e consegnata al medico scolastico che autorizzera' per iscritto gli insegnanti a far assumere le terapia al bambino (vedi anche http://biancosulnero.blogspot.it/2012/10/normativa-somministrare-farmaci-scuola.html). Per ogni alunno in situazione di handicap opera collegialmente il Gruppo operativo interprofessionale previsto dalla CM n° 258/83, costituito dal Direttore Didattico o Preside, dagli specialisti dell' USL, dagli operatori educativo-assistenziali e/o tecnici dell' Ente Locale. Il Gruppo si riunisce in date prestabilite almeno tre volte l' anno. Ai sensi dell' art. 6 del DPR 24.2.94, alla stesura ed alla verifica del Profilo dinamico funzionale e del Progetto educativo personalizzato e' prevista la partecipazione della famiglia. Per ogni Circolo o Istituto e' costituito il Gruppo di lavoro previsto dall' art. 15, punto 2, della L. 104/92, con il compito di stimolare e coordinare i progetti e le azioni positive messe in atto da ogni unita' scolastica per favorire l' integrazione. Tale gruppo e' composto da: Direttore Didattico o Preside che lo presiede, 1 rappresentante dell' USL, 1 rapp. dell' Ente Locale, 1 rapp. dei docenti, 1 rapp. degli studenti ( scuole medie di II grado), 1 rapp. dei genitori di alunni con handicap o rapp. di Associazione da loro indicato e 1 rapp. dei genitori eletto nel Consiglio di Circolo. 

In caso di problemi gravi l'insegnante di sostegno deve intervenire come da protocollo... in caso di problemi con il bambino (la non ripresa dopo una crisi ecc..) si chiama l'ambulanza e il personale sanitario... solo così adempiendo al protocollo base si è tutelati a livello giuridico.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO: 
  • legge 104/92 per l’assistenza di base e per quella specialistica;

lunedì 19 novembre 2012

DSA e LINGUA STRANIERA... Tutto ciò che c'è da sapere!!!

  • È possibile l'esonero dalla lingua straniera nel primo ciclo?
Esplicitamente il DM del 12-7-11 non fa nessuna distinzione tra primo e secondo ciclo, anche se l'art. 6 comma 6, parlando di percorso differenziato, fa riferimento al D.P.R. n.323/1998 che riguarda solo il secondo ciclo (Regolamento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore). È stato riferito che la prossima Ordinanza Ministeriale sugli esami specificherà che gli alunni DSA del primo ciclo esonerati dalla lingua straniera potranno iscriversi alla secondaria di secondo grado ma solo per il conseguimento di un attestato di credito formativo, analogamente a quello che si fa per gli alunni disabili che non hanno superato l'esame.
  • È possibile esonerare dalla seconda lingua straniera? 
 Il DM 12-7-11 non fa nessuna distinzione neppure tra prima e seconda lingua straniera e si applicano pertanto le stesse identiche procedure per cui anche l'esonero della sola seconda lingua straniera comporta la perdita della validità del titolo di studio.
  • Nel momento in cui si decide su dispensa dalle prove scritte o esonero totale, la scuola deve solo attenersi a quanto deciso da altri (specialisti, famiglia) o può intervenire nella scelta in base a considerazioni didattiche? 
Secondo il DM 12-7-11, art. 6 comma 5 e 6, solo gli specialisti e la famiglia hanno discrezionalità in questo campo, sia per l'esonero che per la dispensa. La scuola può opporsi solo in base a considerazioni generali, legate alla funzione delle lingue straniere rispetto allo specifico percorso di studi, non per valutazioni didattico-educative riferite al singolo alunno. Certamente, in caso di dispensa, spetta alla scuola decidere come sostituire con prove orali  le prove scritte.
  • Il latino può essere considerato una lingua straniera?
 Il latino non può essere considerato una lingua straniera e pertanto non si applica la dispensa prevista dal DM 12-7-11. Una nota ministeriale del 2007 (4674 del 10-5-07) equiparava latino e greco alle lingue straniere (o, meglio,"non italiane") ma è stata espressamente abrogata dal DM del 2011.



sabato 10 novembre 2012

Oltre agli insegnanti curriculari e di sostegno, sono previste altre figure professionali per affrontare problemi di autonomia e/o di comunicazione. Si tratta degli assistenti ad personam.
Il servizio è rivolto agli alunni portatori di handicap delle scuole materna, elementare, media, superiore. La gravità delle patologie, di tipo psichico, fisico e sensoriale, e i vincoli organizzativi interni alla scuole hanno reso necessario realizzare un rapporto assistente/utente molto basso 1:1 o 1:2.
Il servizio è composto da un numero variabile di assistenti ad personam a cui si aggiunge la figura dell'assistente sociale in qualità di coordinatore, e prevede la collaborazione con le altre figure professionali, quali insegnanti e operatori NPI, che per le specifiche competenze istituzionali promuovono e realizzano i progetti di inserimento.

Il ruolo:
-Stimolo nell'apprendimento di abilità necessarie all’incremento dell'autonomia nelle varie dimensioni vigilanza e cura nell'igiene personale dell'assistito.
-rapporto individualizzato a contatto diretto con il bambino la quale propone attività al fine di favorire l'acquisizione di abilità.
-rapporto con il piccolo gruppo classe: l'assistente diventa mediatore per favorire la socialità e lo sviluppo di positive relazioni con i compagni.
-rapporto con il gruppo classe: supporto all'alunno nella partecipazione alle attività scolastiche svolte dall'insegnante titolare in classe.
-con l'utenza: gestendo o partecipando in prima persona alle attività dirette al minore.
-con le insegnanti: partecipando alla programmazione didattica e alle successive verifiche.
-con gli operatori psico-socio-sanitari: per la predisposizione dei progetti globali di intervento e per consulenze specifiche.
-con la famiglia: la gestione della quotidianità implica di fatto che l'assistente ad personam si rapporti costantemente con i genitori del minore.

- Nello specifico i compiti dell’assistente “ad personam” sono i seguenti:
  1. azione con il soggetto attraverso:
    • assistenza diretta alla Persona;
    • promozione dell’autonomia di base e sociale;
    • sviluppo delle capacità comunicative.
  2. azione con il gruppo tramite la promozione di relazioni socializzanti;
  3. azione per il soggetto attraverso azioni di progettazione ed organizzazione dell’intervento;
  4. azione per il progetto tramite l’azione di interazione collegiale con le diverse figure impegnate nella presa in carico dell’alunno disabile.
L’assistenza viene realizzata mediante la prestazione di:
  • interventi di sostegno, interno alla scuola o in altri luoghi (accompagnamento durante le uscite didattiche);
  • interventi mirati a progetti di integrazione sociale;
  • specifiche attività di cura in orario scolastico;
  • supporto nelle attività didattiche.
Cosa fare per ottenere il servizio:
  • Sollecitare il dirigente scolastico a farne richiesta all'ente locale competente.
Competenza Comune (per le scuole materne, elementari e medie) e Provincia (scuole superiori) - art. 139 D.Lgs 112/1998).
  • Chi la svolge: Devono provvedervi i collaboratori scolastici; per svolgere questa mansione hanno diritto a frequentare un corso di formazione e a ricevere un premio incentivante (CCNL Comparto Scuola 16/05/03; nota MIUR n. 3390 del 30/11/01).
Responsabilità:
  • E' il dirigente scolastico che, nell'ambito dei suoi poteri di direzione e coordinamento, deve assicurare in ogni caso il diritto all'assistenza (nota MIUR n. 3390 del 30/11/01).
Cosa fare:
  • Nel caso in cui l'assistenza materiale non venga garantita, occorre diffidare con lettera r.r. il dirigente scolastico a garantire tale servizio pena la denuncia per il reato di interruzione di pubblico servizio.  

    Riferimenti Normativi
    Decreto Presidente Repubblica 31 maggio 1974, n. 416; Legge 14 gennaio 1975, n. 1 ; Legge 11 ottobre 1977, n. 748; Legge 14 agosto 1982, n. 582.
    Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica”.
     Decreto Presidente Repubblica 24 luglio 1977, n. 616.
    Legge 4 agosto 1977, n. 517. "Norme sulla valutazione degli alunni e sull'abolizione degli esami di riparazione nonché altre norme di modifica dell'ordinamento scolastico.
    Circ. Min. P.I. 313/77, 158-159/79 , 199/79 , 258/83,
    Progetto di Legge regionale 31/80 ; 1/86.
    Circ. P.I. R.L. 188/80.

    (Fonte: http://www.superabile.it dell'11/9/2006).

venerdì 9 novembre 2012

Ecco quando viene redatto il PDP... la sua redazione avviene: 

•  all’inizio di ogni anno scolastico entro i primi due mesi  per gli studenti già segnalati.
•  su richiesta della famiglia in possesso di segnalazione specialistica. 

L’iter classico per giungere alla compilazione del PDP è il seguente. :  
  1. Acquisizione della segnalazione specialistica; 
  2. incontro di presentazione tra: il coordinatore della classe, la famiglia dello studente, il Dirigente Scolastico e/o il   referente DSA  per la raccolta delle informazioni. (verbalizzazione da parte del coordinatore); 
  3. accordo  tra i docenti per la sua  predisposizione e per la  distribuzione della modulistica da compilare (ad es. nel C.d.C. di Ottobre).
  4. stesura finale e sottoscrizione del documento (docenti e genitori dello studente) ad es. nel C.d.C. di Ottobre (successivo C.d.C. di Novembre ).  
 Quindi il PDP va progettato e consegnato sia alle segretera della scuola sia ai genitori entro il 30 novembre!

Inoltre il PDP deve essere verificato due o più volte l’anno a cura del team dei docenti o del Consiglio di Classe (per es. in sede di scrutini). 

giovedì 8 novembre 2012

Il PEI è un documento didattico e non un atto amministrativo. In quanto tale non è soggetto ai vincoli posti dalla legge 241/90 che regola l'accesso agli atti amministrativi. 
Ovviamente il  PEI è un documento nel quale sono trattati dati sensibili secondo il decreto legislativo 196/03 che tutela il diritto alla privacy in Italia. Quindi, i genitori di un bambino/ragazzo disabile hanno pieno diritto di chiederne una copia in quanto genitore e la scuola non può rifiutarne la consegna. Infatti il PEI è redatto con la piena ed effettiva partecipazione dei genitori. Altro sarebbe renderlo pubblico senza consenso o consegnarlo ad altre persone diverse ed estranee.
Gli  assistenti AEC (Assistente Educativo Culturale) sono operatori dipendenti e regolamentati dal comune o cooperativa che mette a disposizione tale servizio...

Il compito dell'AEC è di sostenere il processo di integrazione degli studenti disabili non autonomi, aiutandoli ad andare in bagno, a mangiare , a spostarsi negli spazi della scuola sia esterni che interni all'edificio, ad accompagnare l'alunno in gita scolastica e nello svolgimento di attività che richiedano spostamenti, nella cura dell'igiene personale. Non è compito dell'AEC la somministrazione di farmaci, tranne su autorizzazione dei genitori e su presentazione di una formale richiesta del medico. L'AEC, inoltre, non deve intervenire nella didattica né per lo svolgimento di attività a scuola che nei compiti a casa. Il mansionario dell'assistente è un documento che può essere richiesto al comune o alla cooperativa. Infine, l'AEC partecipa ai GLH operativi e collabora nella stesura del PDF e del PEI.

A quanto pare solitamente lo schema orario (che dipende dal contratto e organizzazione comunale/cooperativa)  deve tener conto da un punto di vista quantitativo di coloro che frequentano con un orario a tempo pieno; da un punto di vista qualitativo, invece, bisogna evitare l’esclusiva presenza pomeridiana dell’assistente, al fine di favorire la reale integrazione con il gruppo classe. Non risulta comunque compatibile al fine educativo del minore, la compresenza dell’AEC con l’insegnante di sostegno.

domenica 4 novembre 2012

Un bimbo mi chiede:
"Ma il cuore sta sempre nello stesso posto, oppure, ogni tanto, si sposta? Va a destra e a sinistra?".
 
Io: "No, il cuore resta sempre nello stesso posto. A sinistra".
 
Ed intanto penso e dico... "Poi, un giorno, crescerai. Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi, senza abitare, davvero, nessun luogo. Ti sale in gola, quando sei emozionato. O precipita nello stomaco, quando hai paura o sei ferito.Ci sono volte in cui accelera i suoi battiti e sembra volerti uscire dal petto. Altre volte, invece, fa cambio col cervello.
Crescendo, imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani. E, il più delle volte, ti tornerà indietro un pò ammaccato. Ma tu non preoccupartene. Sarà bello uguale. O, forse, sarà più bello ancora. Questo, però, lo capirai solo dopo molto, molto tempo... Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più un cuore... Di averlo perso. E ti affannerai a cercarlo in un ricordo, in un profumo, nello sguardo di un passante, nelle vecchie tasche di un cappotto malandato. Poi, ci sarà un altro giorno... un giorno un pò diverso... un pò speciale... un po' importante.... quel giorno, capirai che non tutti hanno un cuore."


sabato 3 novembre 2012

Ho trovato questa testimonianza e volentieri condivido con voi tutti(suggerita nel gruppo di facebook)...  
TENERA TESTIMONIANZA DI UNA MAMMA-MAESTRA!!
"Sono una mamma e una maestra di scuola primaria, quest’ anno nominata sul sostegno di una bimba grave, gravissima e …bellissima.
Bene, appena arrivo in classe la maestra prevalente mi avverte...
"stai attenta alla madre che cercherà in tutti i modi di tirarti dentro alla sua sofferenza e poi è un po’ fissata con il fatto che la figlia può far tutto, capi
sce tutto eccc” …sto zitta.
Mi dice che dobbiamo andare a visitare un posto con la classe e che la mamma si è ‘ fissata’ col fatto che debba andarci anche la figlia…sto zitta e intanto incrocio gli occhi della bimba che sono quelli della mia e dentro di me le parlo e le dico ” stai tranquilla ti ci porto io” ..lei sorride è bellissima…nessuna maestra però che ormai è con lei da tre anni mi dice quali siano le sue competenze o no, la diagnosi funzionale è troppo generica. usciamo e inizia la visita guidata. la bimba con la sedia a rotelle cerca di spingersi avanti per guardare i quadri, le tele , i dipinti ma la maestra di classe mi dice di tirarla indietro perchè leva il posto e la visuale a chi capisce.
Resisto e faccio come se non avessi sentito , la porto ovunque e le parlo e le spiego…la maestra mi guarda di sbiego.
torniamo in classe e mentre tutto il gruppo classe relaziona sull’ uscita lei non ha un compito, un libro niente…e io sono al mio primo giorno e non ho preparato niente.
Poco male mi organizzo, la coinvolgo e chiedo alla sua compagna di banco, una bimba carinissima, di farci sbirciare sul libro lei ci prova ma poi dice che non ha tempo deve lavorare con gli altri.Merenda : da sola e gli altri in gruppo. cambio pannolino da panico: i bidelli fanno a gara per non venire, ti cambio io amore, è un’ ora che sei con la cacca. parlo con la maestra dell’ anno scorso che mi scarica addosso una serie di cattiverie sulla madre sulla famiglia e sul fatto che non si può lavorare con un handicap così grave. Le chiedo se ha mai usato la CAA o la tecnologia e mi dice che loro del sostegno vengono da una laurea in scienze della formazione e che hanno sostenuto solo quattro esami troppo generici per poter sapere tutto…..RESISTO ANCORA.
intanto sono completamente innamorata della mia bimba…in lei c’ è la mia, la sofferenza della madre è la mia …….Le risposte le ho da lei. Uno scricciolo accartocciato su se stesso che indica in modo corretto tutti i colori, le forme, le lettere, i numeri che risponde esattamente a tutte le mie domande con gridolini che capisco e interpreto bene.
Le ho dato mille baci e lei mi ha fatto mille carezze. alla fine della giornata saluto e la maestra di classe mi dice” comunque sei molto portata ne avevamo bisogno” !
Mi giro e sulla porta dico ” corro a casa c’ è mia figlia completamente disabile che mi aspetta. GELO TOTALE.
Oggi sono arrivata con il mio I pad e con l’ aria di quella incavolata, loro, le maestre hanno cercato di recuperare ma io ho detto: Sentite, io non sono la maestra di questa bimba, io sono una maestra di classe a supporto della classe , la bimba è di tutti di tutta la classe quindi o si programma insieme o sono cavoli amari .
Se vedeste quello che vedo io in lei, se vedeste dentro questo corpo che non risponde una bimba come le altre desiderosa di scoprire di sapere di giocare di interagire allora questa classe sarebbe migliore, voi sareste delle persone migliori e il mondo sarebbe una favola.La mia bimba si è divertita un mondo con le applicazioni app…..tutti i bimbi erano dietro di lei a cercare di capire cosa stesse usando…..ho fatto un piccolo gruppo ricreativo e fuori dal suo banco ha potuto far merenda con altri bimbi……le ho portato un libro di favole e le ho detto in un orecchio di leggerlo quando non ci sono così non si sente sola. Ha diciotto ore e quando è senza di me…..è sola a guardare il nulla.Ora sono a casa e guardo mia figlia …e spero e prego che lei possa sopravvivere alle cattiverie e all’ignoranza della gente.

venerdì 2 novembre 2012

(Da Medscape Medical News > Psychiatry ) 

Megan Brooks, Scrittrice freelance per Medscape, traduzione italiana Dr.ssa Valentina Parma 

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 Quando i farmaci non riescono a controllare il disturbo da disattenzione e iperattività (attention-deficit/hyperactivity disorder, ADHD) o quando non è opportuno somministrarli, le ultime ricerche suggeriscono di adottare una dieta “sana”, eliminando gli alimenti che possono predisporre all’ADHD e incrementando il consumo di acidi grassi omega 3 per mezzo di integratori. “Molti genitori, in particolare quelli che vogliono trovare un’alternativa ai farmaci stimolanti o una terapia complementare, e medici continuano ad essere interessati a come la dieta e le modificazioni della dieta possono influire sull’ADHD. Tuttavia, questo rimane un tema controverso”, fanno notare gli autori.
Per il loro studio, il medico J. Gordon Millichap e l’infermiera pediatrica Michelle M. Yee del Children’s Memorial Hospital di Chicago, Illinois, hanno cercato nel database PubMed gli studi rilevanti sul ruolo della dieta e degli integratori alimentari per il trattamento dei bambini con ADHD (vedi... lo studio è stato pubblicato il 9 Gennaio 2012 sulla rivista Pediatrics).

Forse, il trattamento alternativo o complementare “più promettente e realizzabile”, scrivono il dottor Millichap e la signora Yee, è adottare un modello di dieta sana, eliminando gli alimenti che - è stato dimostrato - predispongono all’ADHD o ne peggiorano la condizione. Questi alimenti includono i cibi da fast food, la carne rossa, la carne conservata, le patatine in sacchetto, i prodotti caseari ad alto contenuto di grasso e le bevande gasate. Adottare un modello di dieta sano “può offrire un metodo alternativo al trattamento dell’ADHD e un minore utilizzo di farmaci” scrivono gli autori del presente studio.

Il dottor Millichap e la signora Yee riportano che nel plasma e nei globuli rossi dei bambini con ADHD sono stati riscontrati bassi livelli di acidi grassi poli-insaturi a catena lunga rispetto ai bambini sani di pari età. Alcuni studi hanno dimostrato una riduzione dei sintomi dell’ ADHD dopo l’assunzione di integratori di acidi grassi poli-insaturi a catena lunga. Non possono, però, essere tratte conclusioni definitive al riguardo.

Tuttavia, gli autori ritengono che “sulla base dei resoconti relativi all’efficacia e alla sicurezza, si possano utilizzare dosi da 300-600 mg/giorno di omega 3 e da 30-60 mg/giorno di acidi grassi omega 6 per due o tre mesi, o più a lungo, se indicato.”
“Modificare la dieta come primo approccio terapeutico o in seguito, ha fatto occasionalmente rilevare un miglioramento dei voti scolastici e una riduzione dei sintomi dell’ADHD, senza la comparsa di effetti collaterali. Molti genitori sono entusiasti di provare gli integratori alimentari, sebbene sia stato loro spiegato che i risultati sono soltanto probabili e l’efficacia non è stata dimostrata”, dicono gli autori.
Gli autori ritengono anche che integratori di ferro e zinco siano indicati quando vi è una carenza di questi minerali, e questo possa contribuire ad “aumentare l’efficacia” della terapia stimolante.   

*L’aspartame è un edulcorante, dolcificante ed esaltatore di sapidità artificiale. 

(Fonte: www.educazione-emotiva.it).

giovedì 1 novembre 2012

Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo. Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente.

Vi segnalo una dispensa informativa sui Disturbi di Attenzione e Iperattività... realizzata proprio per gli insegnanti... vi assicuro è davvero utile, clicca qui per visualizzare il documento e per scaricarlo gratuitamente.
L’attuale legislazione in materia di handicap (L.104/92) prevede l’assegnazione di un insegnante di sostegno alla classe solo nel caso in cui uno degli alunni venga segnalato e successivamente “certificato”. Non tutti i bambini che ricevono una diagnosi vengono poi necessariamente certificati: la famiglia o gli specialisti territoriali possono anche non ritenerlo necessario. In questi casi il bambino non beneficia di un insegnante di sostegno, né di alcun’altra forma di aiuto e di intervento se non quelli che la scuola riesce ad organizzare autonomamente, secondo progetti personalizzati che potranno avvalersi delle risorse ordinarie ed, eventualmente, di assistenti educativi comunali.
Molti bambini con ADHD possono non aver bisogno dell’insegnante di sostegno, se sostenuti da una corretta ed organizzata azione sinergica di scuola-famiglia-servizi; altri potranno invece certamente riceverne vantaggio, da quantificare, in termini di monte ore, caso per caso (secondo la gravità con cui il disturbo ostacola la normale vita scolastica e l’eventuale associazione di altri disturbi: aggressività, disturbi dell’apprendimento, ecc…).
Stabilire se un bambino è affetto dall’ADHD, è un processo complesso che deve essere fatto da uno specialista. Molti problemi biologici o psicologici possono contribuire allo sviluppo di sintomi simili a quelli mostrati da un bambino affetto da ADHD. Per esempio, l’ansia, la depressione, e certi tipi di disturbi dell’apprendimento possono essere la causa di una sintomatologia simile. E’ necessaria una valutazione globale per poter fare una diagnosi, escludere altre possibili cause e individuare la presenza o assenza di altre condizioni patologiche. 

I sintomi dell’ADHD spesso compaiono nella prima infanzia e per la diagnosi vengono impiegati i criteri del Diagnostic and Statistical Manual, 4th Edition (DSM-IV) che richiedono che i sintomi siano presenti per almeno sei mesi, con un’insorgenza precedente ai sette anni.
  
  • Di seguito sono riportati i criteri diagnostici dell’ADHD:

1) sei o più dei seguenti sintomi di disattenzione sono persistiti per almeno 6 mesi con un’intensità che provoca disadattamento e che contrasta col livello di sviluppo:

Disattenzione
· spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività;
· spesso ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti sulle attività di gioco;
· spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente;
· spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro, (non a causa di comportamento oppositivo o di incapacità di capire le istruzioni);
· spesso ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle attività;
· spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto, (come compiti a scuola o a casa);
· spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività, (per es. giocattoli, compiti di scuola, matite, libri, strumenti);
· spesso è facilmente distratto da stimoli estranei;
· spesso è sbadato nelle attività quotidiane.

2) sei, (o più), dei seguenti sintomi di iperattività-impulsività sono persistiti per almeno 6 mesi con un’intensità che causa disadattamento e contrasta con il livello di sviluppo:

Iperattività
· spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia;
· spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto;
· spesso salta e scorrazza dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori luogo, (negli adolescenti o negli adulti, ciò può limitarsi a sentimenti soggettivi di irrequietezza);
· spesso ha difficoltà  a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo;
· è spesso “sotto pressione” o agisce come se fosse “motorizzato”;
· spesso parla troppo.

Impulsività
a) spesso “spara” le risposte prima che le domande siano state completate;
b) spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno;
c) spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti, (per es., s’intromette nelle conversazioni o nei giochi).
B. Alcuni dei sintomi di iperattività-impulsività o di disattenzione che accusano compromissione erano presenti prima dei 7 anni d’età.
C. Una certa menomazione a seguito dei sintomi è presente in due o più contesti, (per es., a scuola, (o al lavoro), e a casa).
D. Deve esservi un’evidente compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo.
E. I sintomi non si manifestano esclusivamente durante il decorso di un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo, di Schizofrenia, o di un altro Disturbo Psicotico, e non risultano attribuibili ad un altro disturbo mentale, (per es., Disturbo dell’Umore, Disturbo d’Ansia, Disturbo Dissociativo o Disturbo di Personalità).



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