• BLOG DIDATTICO DI SOSTEGNO

    Si dice di solito "nero sul bianco" per marchiare negativamente qualcuno, io invece provo a cancellare questa macchia nera cercando di trasmettere non solo risorse ma anche valori umani. Se siete perplessi non preuccupatevi è un buon segno, in quanto la perplessità è l'inizio della conoscenza...

sabato 31 gennaio 2009

E' tempo di innovazione!!! Bianco sul nero cresce e si arricchisce di bellissime novità. Dopo il Forum dedicato a voi utenti, adesso è l'ora della chat!
Per accedere alla chat di Bianco sul nero dovete guardare sulla destra del blog. Non è necessaria la registrazione ma dovete inserire solamente il nikname è il gioco è fatto! In questo modo voi utenti in linea avrete la possibilità di comunicare tra di voi, o di lasciare un messaggio. Ma ricordiamoci di rispettare la buona educazione!!!
Cosa ne pensate di queste novità?

venerdì 30 gennaio 2009

L' Associazione Genitori Toscana a scritto una lettera che raccoglie le preoccupazioni di tutti i genitori per la sorte dei bambini che l’anno prossimo dovranno iscriversi alla prima elementare per la mancanza di notizie certe da parte del Ministero.
Il buio più fitto avvolge il destino dei bambini che si affacciano adesso alla scuola primaria e certo un genitore non può iscrivere il proprio figlio senza essere preoccupato.
Il consiglio per tutti è quello di attendere gli ultimi giorni di febbraio prima di procedere alle iscrizioni. Nella speranza che il Ministero dica una parola definitiva sul funzionamento delle nuove classi”.
La circolare ministeriale sulle iscrizioni scolastiche per il prossimo anno ha sciolto infatti alcuni dubbi, ma ne ha lasciati in sospeso altrettanti. Si dice ad esempio che le famiglie debbono esprimere la propria preferenza fra quattro differenti possibilità (24, 27, 30 e 40 ore).
Il genitore può sì esprimere le proprie preferenze, ma poi sarà la scuola ad assegnare i bambini alle classi e a stabilire quanto e come dovranno frequentare, per di più con la precisazione che “gli alunni sono tenuti alla frequenza per l’intero orario settimanale previsto per la classe cui sono assegnati”.
Che succede, ci chiediamo, se i bimbi che scelgono 24 e 27 ore non sono abbastanza per formare una classe? Saranno accorpati in una scuola più o meno vicina (si pensi agli istituti comprensivi nei piccoli centri, dove le scuole distano fra loro anche chilometri) oppure si costringeranno gli altri bimbi a frequentare una classe che non hanno scelto?
In generale, viene da chiedersi che fine ha fatto il diritto di scelta delle famiglie, se poi quello che alla fine prevarrà saranno le esigenze organizzative e contabili della scuola e dello Stato.
Preoccupazioni anche per la mensa: possibile che bambini di 6 anni debbano frequentare la scuola per 27 o 30 ore settimanali senza che sia previsto un tempo mensa? Se l’insegnante in base alla nuova normativa non potrà essere presente, chi li sorveglierà: i bidelli oppure personale esterno retribuito dalle famiglie?
Il Ministero nella circolare si riserva di dettare in seguito i criteri generali sugli “assetti pedagogici, didattici ed organizzativi della scuola primaria, ai quali le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, faranno riferimento per la costituzione e il funzionamento delle nuove classi prime”. Le scuole dovranno quindi definire “le articolazioni dell’orario su sei o cinque giorni settimanali, nonché, compatibilmente con la disponibilità dei servizi, la distribuzione dei rientri pomeridiani”, il che è come dire che per ora di certezze non ce ne sono e che un bel giorno le scuole si troveranno a far quadrare il cerchio di una moltitudine di opzioni e di richieste avendo a disposizione risorse limitate.
E se a rimetterci saranno i bambini, questa non potrà certo dirsi una novità.

mercoledì 28 gennaio 2009

Da ieri sera Bianco Sul Nero ha un'altra risorsa... un Forum dedicato a voi utenti che seguite appassionatamente il blog e che amate il vostro lavoro... non è un blog parallelo ma una sua estensione!!!
Questo Forum è una sfida vera è propria!!! E' tutto vostro... nel senso che sarete voi i reali protagonisti... lì potete dire la vostra, scambiarvi le vostre esperienze con gli altri utenti. Il mio compito sarà solo quello di gestire, creare le varie parti del forum e proporre nuovi argomenti. Sarà un successo solo con il vostro prezioso contributo, un contributo importantissimo se volete aiutarmi a raggiungere l'obiettivo che mi sono posto di perseguire!!! . Spero che questa iniziativa vada a buon fine! In alto nella pagina del Forum potete registrarvi in modo gratuito, spero che tutti gli utenti del blog correranno a far parte di questa community... vi aspetto!!!

martedì 27 gennaio 2009

Il 27 gennaio del 1945 il campo di sterminio di Auschwitz fu liberato dalle truppe sovietiche: una data scelta come Giorno della Memoria dalla legge italiana per ricordare la Shoah ebraica, ma anche quella dei Rom e degli omosessuali.
Su internet girano moltissime foto di questa tragedia storica, ma quella più rappresentativa è quella dell'abbattimento dei cancelli del campo di concentramento di Auschwitz.
Non ci sono parole per descrivere l'amarezza che nasce dalla distruzione della vita... ma voglio trasmettervi una frase significativa e positiva che ho trovato: "Guarda il Cielo e non Odiare Mai Nessuno... Non Dimentichiamo"!
Spero che gli insegnanti di tutte le scuole di ogni ordine e grado hanno speso due parole per questo avvenimento...

lunedì 26 gennaio 2009

Nella mia scuola abbiamo ricevuto la visita di un ragazzo che è venuto a raccontarci l'attività del Dottor sorriso e della sua iniziativa per aiutare i bimbi malati in ospedale... una bellissima iniziativa che con questo post vi farò conoscere!!!

Il DOTTOR SORRISO ONLUS, nasce nel 1996, su iniziativa della Fondazione Aldo Garavaglia, con la missione di rendere migliore, attraverso il sorriso, la qualità della degenza dei bambini in ospedale. Ogni giorno si recano, a turno, nelle pediatrie dei vari ospedali per incontrare i bambini ricoverati, i loro genitori ed il personale del reparto. Con giochi e scherzetti e simpaticissime magie, i “Dottor Sorriso” accompagnano il bambino nel suo ricovero con il semplice – ma difficile – compito di strappargli un sorriso, e di farlo così evadere dalla tristezza che il ricovero in ospedale comporta (clawnterapia).
Il ricovero in ospedale è un trauma per il bambino. Improvvisamente il piccolo si trova in un ambiente sconosciuto e potenzialmente minaccioso, lontano dal mondo di giochi che gli è familiare, tra persone che non ha mai visto prima e con la sensazione di essere impotente, di fronte a strumenti e procedure sgradevoli.
All’ansia e alla paura si aggiungono il dolore e il disagio fisico della malattia, che spesso si protraggono per molto tempo, e il senso di inadeguatezza nei confronti degli altri bambini. Lo stesso accade ai genitori, che vivono con ansia i problemi del figlio e tendono a sviluppare frustrazioni e paure che ricadono sul bambino. Dottor Sorriso nasce proprio nasce proprio per rispondere all’esigenza dei piccoli pazienti malati di evadere dalla tristezza nel corso della malattia, e tornare a sorridere semplicemente come dei bambini.

Gli obiettivi che si intendono raggiungere sono:
• migliorare la qualità della vita dei bambini malati, portando il sorriso nelle corsie del reparto;
• aiutare i bambini ad affrontare con più leggerezza il contesto ospedaliero e le difficoltà legate alla malattia;
• distrarre e divertire i bambini durante la terapia, spesso fastidiosa e invasiva;
• alleviare ai loro genitori l’ansia creata dalla terapia e il senso di impotenza di fronte alla gravità della situazione dei loro bambini;
• contribuire al successo delle terapie mediche e farmacologiche, influendo sullo stato psicologico del bambino;
• rafforzare indirettamente l’autostima del piccolo paziente;
• creare un ambiente in cui anche lo staff medico possa operare con maggiore serenità. Dopo tanti anni di lavoro nei reparti pediatrici, a fianco del personale medico e paramedico, la nostra clownterapia è riconosciuta come un´attività professionale di concreto supporto alla medicina .

Questi sono tutti i modi per aiutare Dottor Sorriso:
Online: VISA-MASTERCARD
In Posta: conto corrente postale n.°12185229
In Banca: bonifico bancario c/o INTESA SAN PAOLO IBAN IT18A0306920500100000002882 Bomboniera solidale
Lista nozze - Lista compleanni
Bigliettini regalo
5 per mille
Lasciti e testamenti
Speciale Natale: Biglietti di Natale
Per ulteriori informazioni consulta il sito http://www.dottorsorriso.it/ .

domenica 25 gennaio 2009

Oggi vi segnalo due software molto carini, da usare dall'ultimo anno di scuola dell'infanzia e in prima elementare... naturalmente è molto utile per alcuni casi di handicap e per gli alunni stranieri.
Il primo programma si chiama LEGGO ANCH'IO: è una semplice esercitazione pensata per quei bambini intorno ai 5 anni d'età che siano già motivati e vogliosi di intraprendere il cammino verso la conquista della lettura. Viene proposto un set di 30 facili parole bisillabe, che si susseguono casualmente, anche ripetendosi: ogni volta, l'alunno che già sappia discriminare alcune lettere è invitato a decifrare una parola e a cliccare sulla figura corrispondente fra le 4 immagini proposte.
Nel caso incontrasse difficoltà, può sempre ascoltare la parola stessa da una voce digitalizzata: sarà penalizzato nel punteggio, ma potrà proseguire e raggiungere, magari impiegando più tempo, il punteggio pieno necessario per avere la possibilità di stampare un simpatico disegno tratto da midisegni.it. In aggiunta, si potrà visionare un breve filmato su You Tube (l'operazione prevede un collegamento attivo ad Internet, in quanto il filmato non è inserito nel programma, ma si raggiunge sul celebre portale tramite link diretto. Peraltro la visione non è garantita, in quanto il filmato potrebbe essere spostato o rimosso dal portale in ogni momento). Attenzione: per ragioni di sicurezza, l'accesso alla visualizzazione del filmato è filtrato da password: sarà il docente (o il genitore) a inserire la password (ricevuta per e-mail al momento della richiesta del cd o di questo singolo programma) e a curare che l'alunno (o figlio) non acceda ad altri video presenti sul portale e magari non adatti. Per scaricare il software clicca download (Fonte: http://www.softwaredidatticofree.it/).
Il secondo programma è chiamato TROVA LE LETTERE, un simpaticissimo gioco che al raggiungimento dei 40 punti si stampa un attestato di merito con il proprio nome. Per scaricare il software clicca download (Fonte: http://www.maestrantonella.it/).
Pensate alle gare o tornei che si possono realizzare, specialmente in una prima elementare!!! Buon lavoro!!!

sabato 24 gennaio 2009

Vi segnalo un sito molto interessante http://www.maestrantonella.it/ , in esso si possono trovare diverse risorse didattiche per la scuola primaria. Nella sezione MATERIALI troverete diverse schede (mappe concettuali, grafici, diagrammi) divise per disciplina. Le più interessanti sono quelle di lingua italiana.
Come dice la stessa autrice del sito "le mappe (concettuali, mentali, diagrammi...) e gli schemi di sintesi, ad esempio, possono essere un grande aiuto per gli alunni dislessici, per quelli stranieri ed in generale per tutti per quelli in difficoltà. Ma tutta la classe se ne può avvantaggiare!" "Certamente la cosa migliore è che gli alunni si costruiscano da soli questi strumenti, magari con l'aiuto dell'insegnante e dei compagni... ma anche avere materiali già pronti può essere efficace e stimolare ad un metodo di studio più efficace e ad una maggiore autonomia".
(Clicca qui per andare direttamente alle pagine dei materiali di maestra Antonella).
Questo software chiamato "RACCONTAMI UNA STORIA" rappresenta un utile strumento per lo studio della fiaba a livello operativo. Il percorso proposto al bambino assume un significato importante, ma importante è altresì il risultato perché ha il valore del concluso, del traguardo raggiunto, superato. Stimola a continuare. Il software offre la possibilità di procedere per passi, ottenendo risultati concreti, stampabili. Permette di raggiungere delle competenze attraverso cui manipolare la fiaba per ottenere un prodotto proprio, personale e personalizzabile.

In particolare, RACCONTAMI UNA STORIA è un programma per l'analisi e la costruzione di storie che permette di scrivere una storia:
§ scegliendo tra più opzioni che si rifanno alle funzioni di Propp (Propp V.J., Morfologia della Fiaba, Einaudi, Torino, 1966);
§ seguendo una guida (luogo, protagonista, difficoltà....);
§ prendendo spunto da immagini animate;
§ utilizzando stili e caratteri diversi nonché alcune "emoticon" per personalizzare il proprio scritto.

Il software, attraverso la guida di un orso-scrittore, invita il bambino nel mondo della produzione di un testo, in cui si possono seguire tre percorsi principali:

1. COME SI SCRIVE UNA STORIA
In questa sezione si ha la possibilità di scrivere una storia guidati passo passo nella scelta di un’ambientazione, del personaggio principale, della situazione che determina la storia, dell’allontanamento del protagonista, dell’incontro e superamento delle difficoltà sino a giungere al finale.

2. INVENTA UNA STORIA GUARDANDO LE FIGURE
Il bambino può scegliere un’immagine tra diverse proposte. Cliccandovi sopra, si apre una schermata con l’immagine selezionata (animata) in alto a destra ed un campo di testo in cui il bambino potrà scrivere la sua storia utilizzando le competenze acquisite nella sezione Come si scrive una storia e decidendo in che modo utilizzare la situazione illustrata nell’immagine...

3. SCRIVI UNA STORIA CON LETTERE ED IMMAGINI
In questa sezione il bambino è invitato a scrivere una storia, una poesia, una filastrocca, anche una sola frase, ma utilizzando lettere, figure ed emoticon (da emotional icon, immagini che evocano emozioni, supplendo alla mancanza di inflessioni vocali ed espressioni facciali del testo scritto).

Una bellissima attività interdisciplinare, per il download del software clicca qui. Ricorda: scarica la cartella zip, estrai i file poi fai clic su FIRST.exe (Fonte http://www.lacartellabella.com/).
Gli insegnanti hanno molta creatività, ognuno di noi mette nel suo stile d'insegnamento tutte le esperienze vissute... uno stile d'insegnamento che in questo modo diventa unico e originale. Se ci confrontiamo possiamo comprendere come ogni argomento, disciplina o apprendimento viene trasmesso in modo diverso tra insegnante e insegnante. Un esempio è l'apprendimento dei giorni della settimana e dei mesi, diverse sono le attività che possono essere proposte... una interessantissima proviene dall'esperienza di http://www.maestrasandra.it/ che propone una attività laboratoriale che secondo me è molto utile (da prendere come esempio, invece di presentare l'argomento in modo statico!).

Per i giorni della settimana possiamo proporre una bella filastrocca che aiuti i bambini a memorizzare la successione dei nomi dei giorni della settimana.
Poi... realizziamo un cartello per ogni giorno della settimana e mescoliamoli;
Facciamo ricostruire la linea della settimana e appendiamola alla parete;
Per una settimana intera, ogni giorno, facciamo scrivere e disegnare ad ogni bambino quello che ha fatto il giorno precedente.
Il lunedì successivo riflettiamo con i bambini sul fatto che il tempo passato non torna più, ma i nomi dei giorni della settimana, invece, ritornano: è come se facessero il girotondo.
A questo punto costruiamo con i bambini il girotondo della settimana

Invece per i mesi Maestra Sandra ci suggerisce che l'apprendimento dei nomi nel loro giusto ordine è senza dubbio un lavoro mnemonico. Dobbiamo quindi cercare di rendere più divertente questo processo, partendo da una situazione motivante che può essere di tue tipi:
- data una filastrocca o una poesia sui mesi dell'anno, illustrarla.
- data una serie di disegni con immagini riconducibili a ciascun mese, inventare una filastrocca di gruppo.
Successivamente con i disegni della filastrocca possiamo costruire un orologio dei mesi, che servirà anche a rinforzare il concetto di ciclicità .
(clicca qui per visualizzare le pagine originali di maestra Sandra).

domenica 18 gennaio 2009

Sul sito del Senato ho trovato il Disegno di Legge n. 997, riguardante la proposta di un nuovo metodo per reclutare i docenti. Che dire andiamo sempre più giù nel baratro!!! Fortunatamente è ancora un disegno... ma non voglio pensare cosa provocherebbe la sua attuazione.
In particolare l'articolo 2 afferma che "[...] per il reclutamento del personale docente il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, con cadenza triennale, indice concorsi regionali, sulla base delle cattedre vacanti e disponibili in ogni regione, a mezzo di procedure curate dagli uffici scolastici provinciali e con la formazione di graduatorie distinte per ciascun ordine e per ciascuna classe di specializzazione, a livello regionale [...]".

Avevo accennato qualcosina in un precedente post... a chi interessa leggere il DDL n. 997 in modo integrale può cliccare qui.

Una testimonianza molto importante che mi ha colpito il cuore... Un insegnante precaria (tutt'ora supplente per un breve periodo) spiega con tutta l'anima la sua motivazione nel dire no al precariato:
"Nella società di oggi vige il precariato, ma al di là dei tanti insegnanti disoccupati, perché non è adatto a scuola?
La scuola chiama un docente per supplire un’insegnante di sostegno che aiuta due alunni, un maschio e una femmina: uno con ritardo mentale medio, l’altra con mutismo selettivo. Al supplente viene consigliato, riguardo la bambina con mutismo selettivo, di evitare di istigarla a parlare, ma di farla scrivere solamente, altrimenti diventa aggressiva.
Il supplente, nonostante i consigli, parla con la piccola ed in soli 3 giorni non risponde più solo tramite il foglio di carta, ma il pollice del docente funge da “si” e l’indice funge da “no” nella comunicazione: finora ha sempre detto “si”, quindi ha bisogno e vuole comunicare in maniera pacifica.
Il bambino con ritardo mentale medio al terzo giorno di supplenza afferma e chiede al docente “io con te mi trovo bene, ma rimani per sempre con me?” oppure “adesso che è sabato e domani non c’è scuola già mi manchi!” .
Allora l’insegnante che supplisce diventa sempre più convinto che il precariato a scuola non è possibile perché i bambini, abili e disabili, hanno bisogno di continuità, hanno bisogno di relazionarsi con più adulti ogni giorno, come dice il bambino “per sempre” o quasi.
Mi rivolgo a tutti i docenti con spirito di combattimento e di positività in un mondo sempre più grigio: per ora sta piovendo e c’è un inverno gelido, ma le nostre idee possono far sorgere il sole e fare sbocciare tanti fiorellini (i bambini) nel giardino (in Italia).
Ringrazio Carmelo per lo spazio che mi ha dato nel suo blog".
Ciao a tutti.
Monica

sabato 17 gennaio 2009

L’indennità di disoccupazione è un sostegno economico che spetta al lavoratore assicurato contro la disoccupazione involontaria.
I requisiti per questa domanda sono: avere svolto almeno 78 giornate effettive di lavoro nell’anno precedente a quello in cui si presenta la domanda e avere almeno un contributo settimanale entro la fine del biennio precedente. Termini di presentazione della domanda tra il 1 gennaio e il 31 marzo di ogni anno presso la sede dell’INPS. I termini sono prescrittivi.
Vi consiglio di visitare il sito http://www.inps.it/ , e per chiarimenti ulteriori la scheda preparata da CGIL (clicca qui per la scheda).
Sul sito Rai è stato lanciato un sondaggio rivolto ai genitori sull'opzione oraria più confacente alla corretta formazione dei propri figli tra il modello di 24, 27, 30 o 40 ore (tempo pieno). I pedagogisti intervengono in favore del maestro unico.Ad oggi, 17 gennaio 2009, ben il 70,71% dei votanti ha scelto il tempo pieno, solo l'8,21% il maestro unico. Per visualizzare i risultati andate a questo link. Se sei un genitore e vuoi votare vai a quest'altro link
Una vera e propria bocciatura del modello "maestro unico" che tanto è stato sbandierato come modello pedagogico "rivoluzionario". Così non la pensano le famiglie. Ma poichè così non deve essere e la nostra società deve essere gestita da luminari, ecco che in un articolo apparso su "La Stampa" "il 70% dei pediatri" si dichiara "contrario al tempo pieno"
Il tempo prolungato, per i pediatri interrogati (119), non è efficace per l'apprendimento dei bambini perchè la capacità di apprendimento cala dopo le 13, quindi meglio lasciare i figli ai nonni o alla baby sitter. Meglio momenti di relax all'aria aperta alternati allo studio, che dovranno essere concentrati tra le 15 e le 17, momento in cui gli studenti immagazzinano meglio le nozioni
L'immagine che viene fuori da queste affermazioni è quella di una scuola del risparmio che si deve adattare alle nuove esigenze di una economia in recessione, di un ritorno alla gestione in famiglia dell'educazione, dei nonni che devono riprendere il loro ruolo di coadiuvatori nella crescita dei figli e magari di una donna che riprenderà la sua funzione di regina del focolare, dopo il crack di una economia che non necessita più della loro manodopera. (Fonte: www.orizzontescuola.it)
Come avvicinare i bambini al mondo di internet in modo sicuro e didattico?
Esiste una risorsa online chiamata SecretBuilders . SecretBuilders (in lingua inglese ma molto intuitivo) è un fantastico mondo virtuale per bambini da 4 anni in su...
Dopo la registrazione gratuita si dovrà creare un simpatico avatar personalizzato in base alla fascia di età che viene impostata.
In particolare, si tratta di una coloratissima community in stile web 2.0 dove bambini, genitori ed insegnanti possono esplorare mondi virtuali, giocare, costruire e mantenere una propria casa, accudire un anaimale e interagire con gli amici. L’ambiente è sicuro e confortevole, graficamente accattivante, disegnato come in un cartone animato.
Sembra di vivere in una favola ed infatti SecretBuilders si ispira ai concetti della letteratura per bambini del passato appartenenti alle varie culture.
I bambini possono anche pubblicare i loro lavori. Disegni, testi e video possono essere inseriti nelle proprie pagine e commentati dagli amici.
Lo consiglio a tutti gli insegnanti ma anche ai genitori.

venerdì 16 gennaio 2009

Riporto l'articolo pubblicato su http://www.corriere.it/ , penso che il disgusto è tale da non poter dire altro che VERGOGNATEVI!

IMPERIA - Cacciata da un negozio perché disabile. È successo a Imperia, protagonista una ragazza di 21 anni, Annarita Marino, di Diano Marina. Insieme a delle amiche è entrata nel supermercato Oviesse di via Repubblica, ma il direttore dell'esercizio, Alberto Crippa (48 anni), infastidito dalla carrozzina motorizzata su cui la ragazza è costretta a muoversi, le ha detto di allontanarsi. Un gesto che ha suscitato la rabbia degli altri presenti, anche loro usciti dal negozio in segno di solidarietà.
GIUSTIFICAZIONI - Un'amica di Annarita ha chiamato i carabinieri, arrivati poco dopo: solo a quel punto il responsabile del punto vendita ha permesso alla ragazza di entrare. Lei si è detta profondamente amareggiata per l'accaduto, ma ha rinunciato a sporgere denuncia. Crippa ha detto in un primo tempo che non voleva far entrare la carrozzella per timore che impedisse agli altri clienti di muoversi liberamente, quindi ha aggiunto di temere che si trattasse di un veicolo non omologato.
«SCIOCCATA» - «Ero andata a Imperia a incontrare due mie amiche - ha raccontato Annarita -. Abbiamo deciso di entrare all'Oviesse: loro, con il passeggino alla mano, sono entrate. Hanno chiesto se potevo entrare anch'io e un addetto ha fatto cenno di sì. Poco dopo, però, è arrivato il direttore che mi ha fatta uscire. Una mia amica gli ha risposto 'vorrei che avesse anche lei una figlia disabile, per capire cosa significa' e lui ha subito minacciato querele. Così la mia amica ha chiamato i carabinieri. Io sono rimasta molto scioccata, ma non ho voluto sporgere alcuna denuncia, pensando che un rimprovero ben dato dai carabinieri, possa essere ugualmente sufficiente». Annarita, che si è diplomata l'anno scorso all'Itc di Imperia, è impiegata alla Croce d'Oro di Cervo per una borsa-lavoro.

giovedì 15 gennaio 2009

Un articolo comparso sul sito http://www.didainformaticaprimaria.blogscuola.it/ dà un ottimo spunto per una attivita interdisciplinare: creare poesie attraverso le nuove tecnologie, il web. Infatti su internet si trovano diverse risorse da sfruttare a nostro vantaggio con esiti positivi sui nostri alunni. Naturalmente è una attività da proporre a una fascia di età idonea (si consiglia fine quarta e intera quinta della scuola primaria).
Sicuramente il testo poetico non è facile e spesso non è adorato dai bambini, ma forse con questi programmi (o giochi didattici), possiamo farli avvicinare di più a un mondo appartenente alla letteratura caratterizzato da fantasia, creatività ed emozione, ma anche di precise regole espressive (in alcuni casi non necessariamente indispensabili).
Ecco a voi i link:
“Una macchina per fare poesie”
http://corsi.garamond.it/utenti/kairos_area_corsi/giusi001/macchina.htm
consente ai bambini di comporre una poesia personalizzata scegliendo tra diverse opzioni che vengono fornite dal programma stesso;

“Il quadrato magico delle poesie http://corsi.garamond.it/utenti/kairos_area_corsi/giusi001/quadrato.htm
permette ai bambini di giocare con i versi come se fossero tessere di un puzzle.


Buon divertimento e buon lavoro!

lunedì 12 gennaio 2009

Ho letto un articolo su corriere.it che descrive una realtà spesso nascosta... lo sfruttamento della persona fino all'osso: mi spiego meglio... alcuni docenti del sud che non trovano possibilità di lavoro sul posto di residenza, hanno come alternativa quella di insegnare nelle scuole private in modo gratis o quasi... l'unico guadagno è quello del punteggio. In particolare, tuttociò accade poichè gli insegnanti che vivono al sud trovano molte difficoltà ad ottenere un incarico o una supplenza in una scuola pubblica a causa del gran numero di insegnanti presenti nelle graduatorie provinciali. E' così che F. Tortora (giornalista) descrive la situazione prendendo come riferimento principale la Campania: "Esiste ormai da anni una regola tacita imposta dai dirigenti di tante scuole private ai docenti freschi di abilitazione all'insegnamento che entrano nel mondo della scuola attraverso il canale degli istituti privati: le scuole paritarie assumono con un regolare contratto i giovani insegnanti permettendo loro di accumulare punteggio e scalare le graduatorie provinciali d'insegnamento (condizione necessaria per lavorare un giorno nella scuola pubblica e ottenere il fatidico posto fisso)".
Prosegue dichiarando che è molto raro che un giovane insegnante si ribelli a questo sfruttamento, in quanto nelle regioni del sud i docenti precari sono molti e le scuole private non hanno problemi a trovare insegnanti pronti a tutto pur di ottenere un incarico annuale... (per leggere l'intero articolo clicca qui).

Che dire... lascio a voi pensare e riflettere!

sabato 10 gennaio 2009

MESSINA - Atti di bullismo e botte a un disabile di 46 anni. L'avrebbero fatto per una scommessa gli otto quindicenni denunciati a Patti (Messina) dai carabinieri. In palio un posta di 20 euro. Durante le vacanze di Natale - secondo quanto ricostruito dai militari - si sarebbero verificati due episodi. Il primo la notte del 27 dicembre quando avrebbero rotto i vetri di una finestra dell'abitazione del disabile, costringendolo ad affacciarsi per poi cospargerlo di schiuma da barba e deriderlo. Il 30 dicembre, con un altro stratagemma, lo avrebbero nuovamente indotto ad affacciarsi e stavolta gli avrebbero lanciato contro una bottiglia di plastica piena d'acqua che lo avrebbe centrato in pieno volto, provocandogli una tumefazione con prognosi di tre giorni. A denunciare gli otto minori un familiare del disabile. La banda di teppisti dovrà rispondere davanti al Tribunale dei minori di Messina di danneggiamento, ingiuria e lesioni personali in concorso.
10 gennaio 2009 (Fonte http://www.corriere.it ).
Sul tema degli errori ortografici in rete troviamo molte risorse... una interessante è quella esposta sul sito http://www.maestrasandra.it/ (presente nei miei link preferiti e utili).
Mi ha colpito molto questo discorso: "Per facilitare il superamento dell'errore, è importante che esso sia fatto vivere come un momento di crescita, non come una frustrazione; si dovrebbe rendere il bambino consapevole del fatto che con piccole strategie si potrà migliorare e superare il piccolo ostacolo. E' opportuno sdrammatizzare sempre l'idea di errore evitando, ad esempio, le sottolineature troppo evidenti in rosso e favorendo l'auto-correzione...
Per motivare al lavoro sull'errore, dobbiamo rendere consapevole l'alunno che la scrittura è un mezzo per comunicare, quindi se nel nostro testo ci sono errori, chi legge non riuscirà a ricevere in modo efficace ciò che noi volevamo trasmettere. Contemporaneamente cercheremo di utilizzare gli errori che troveremo sul nostro cammino per creare divertenti storie fantastiche (cfr. Il libro degli errori di Rodari), sdrammatizzando così la paura dell'errore e trovando in molti casi un elemento che potrà aiutarci a fissare alcune regole ortografiche più efficacemente
."
Molti insegnanti non si preoccupano di niente lasciando tutto al caso... ammirando solo i bambini che arrivano alla scuola primaria con ottimi prerequisiti... ma gli altri??? Sta a noi impegnarci per ottenere dei piccoli e grandi risultati utilizzanto tutte le tecniche possibili.
Si segnala che sul sito è presente un interessantissima tabella per l'autovalutazione delle competenze ortografiche (clicca qui per andare direttamente alla pagina di riferimento).

mercoledì 7 gennaio 2009

Eseguiquiz - esercizi di ortografia suddivisi in 8 categorie: accento; altri suoni; apostrofo; cu-qu-cqu; doppie; gn-sc-gl; suoni simili; uso dell'h (avere). È possibile passare a piacimento da una domanda all'altra. Verifica immediata delle risposte. Verifica finale con possibilità di ripasso. Effetti visivi e sonori. Note: Da un'idea di Ivana Sacchi (www.ivana.it). Archivi di Ivana Sacchi (www.ivana.it). Parte degli archivi provengono dal programma 'Ortografia' di Gabriele Zanini e Mirko Tantardini (gm.scuola@freesurf.ch). Per scaricare clicca download .

Esercizi Di Ortografia - 91 esercizi di ortografia suddivisi in 8 categorie: accento; apostrofo; cg; cq; doppie; gruppi; h; suoni simili. Applicazione pratica del software Autore 1.08 (programma semi-autore con numerose opzioni per la gestione e creazione di: test senza immagini a 1, 2, 3, 4, 5 risposte; test tabellari; esercizi di completamento di testi e di collegamento; giochi tipo "aguzza la vista"). Gli altri test di italiano sono disponibili su CD. Note: Progetto QualiSOFT. Da un'idea di Ivana Sacchi (www.ivana.it). Archivi di Ivana Sacchi (www.ivana.it). Parte degli archivi provengono dal programma 'Ortografia' di Gabriele Zanini e Mirko Tantardini (gm.scuola@freesurf.ch). Per scaricare clicca download .
A tutti i bambini piace disegnare... e perchè non utilizzare un software di facile utilizzo rispetto ai fogli tradizionali? Oltre al famoso Paint la rete fornisce molte alternative tra cui Drawing for Children. Una bella attività di informatica potrebbe essere quella di realizzare dei disegni attraverso questo software.
Drawing for Children è un software di disegno con tecniche di base molto semplici; progettato per i bambini, è ricchissimo di strumenti grafici ed effetti speciali adatti a stimolarne la creatività. Si ricorda che pur essendo in inglese è di facile intuizione e utilizzo con i suoi pulsanti colorati sempre in primo piano.

Requisiti tecnici
Windows 95 o superiore;
Pentium 1 0 superiore;
monitor SVGA 800 x 600 a 256 colori;
hard disk con 2 Mb liberi;
8 Mb RAM per Windows 95.
Il programma è completo e di libero utilizzo e lo si può scaricare da qui.

martedì 6 gennaio 2009

Il miracolo della scuola cablata per far studiare il piccolo Marco di 8 anni affetto dal atrofia muscolare spinale. Una webcam lo trasporta in classe.
Marco, 8 anni, MILANO — Marco va a scuola in astronave. Le sue mani, i suoi occhi, le sue parole volano nello spazio lo portano fino a scuola. Nella sua aula, la terza elementare, fino al suo banco, l'ultimo in fondo così che tutti i compagni si possano voltare e guardarlo in viso dalla webcam ridere, sorridere, pensare. Marco ha 8 anni e la Sma. L'atrofia muscolare spinale, la malattia che a poco a poco gli ha bloccato i muscoli, che lo ha costretto a vivere senza muoversi, a vedere il mondo attraverso il flusso di bit che corre nella fibra ottica.
Fino allo scorso settembre l'atrofia muscolare gli aveva lasciato al massimo tre giorni di scuola all'anno. Il primo e gli ultimi due, giusto per guardare in faccia i compagni dell'Istituto comprensivo Italo Calvino di via Frigia, a Milano. Troppo poco per conoscerli e farseli amici. Oggi Marco ha battuto la malattia inguaribile. Grazie al computer, alla webcam e alla fibra ottica Marco riprende ogni mattina il suo posto in classe in mezzo ai compagni che adesso sono i suoi amici. Forza della tenacia dei genitori che hanno tentato, studiato, scoperto soluzioni che gli permettessero di ricominciare ad essere Marco, quello dell'ultimo banco dove ora in un grande schermo ci sono i suoi occhi vispi e marroni. La sua «astronave», la libreria piena di fili e lucine, con schermo e tastiera, è un regalo di tanti. Della mamma Laura, del preside del Calvino, Aldo Acquati, dei tecnici che gli hanno cablato la casa e la scuola con la fibra ottica, della maestra di sostegno che lo segue a domicilio, degli insegnati che non hanno mai smesso di credere che fosse possibile. «E lo è. Oggi dopo tre anni di tentativi Marco ha ripreso a seguire le lezioni — racconta la madre —. Mezza giornata di scuola a distanza, poi le terapie per aiutarlo a respirare». Nonostante la malattia lo costringa su una sedia a rotelle, nonostante i muscoli siano fasci di fibre senza forza, Marco muove le dita sulla «cloche», sul joystick che dirige le telecamere nell'aula.
Con le dita zooma sui visi dei compagni, sulla lavagna e sul professore. «Abbiamo voluto che tutto apparisse reale, che Marco avesse la possibilità di "muoversi" liberamente all'interno della classe», racconta la madre. Perché più che la didattica, qui conta la possibilità di vivere «come gli altri compagni, di sentirsi uno di loro». «La nostra non è un'esperienza di pietà. Non vuole esserlo. Nostro figlio non ha bisogno di compassione ma di vivere — spiegano i genitori —. Abbiamo scelto cure poco invasive, come l'uso di respiratori esterni evitando la tracheotomia, che altrimenti bloccherebbe la possibilità di parlare. Marco non si muove, ma è lucido e parla come un normale bambino di 8 anni». A volte l'amore, l'affetto dei genitori aiuta a vedere più in là delle speranze della medicina. Non è questo il caso: «È una malattia inguaribile, nessuno alimenta false attese». Neppure Marco che a volte lo chiede a sua mamma e ai professori: «Perché proprio a me, perché non sono come loro?». Oggi sa che la sua è una vita speciale, una su 10 mila. Colpita senza scampo da una malattia che, nelle conseguenze fisiche, è molto vicina alla terribile Sla, la sclerosi laterale amiotrofica diventata celebre perché ha mietuto vittime soprattutto tra gli ex calciatori.
«Abbiamo aperto una strada, ma non è stato facile — dicono i genitori —. Oggi grazie al professor Giuseppe Marraro del Fatebenefratelli di Milano, siamo in contatto con altre famiglie e cerchiamo di raccontare la nostra esperienza». Che poi è soprattutto tecnica, come lo scoprire a forza di tentativi la difficoltà di «trasportare» via web voci e parole come se fossero vere: «Ai primi tentativi c'erano problemi di sincronismo: prima le immagini, poi il suono. Oggi grazie alla fibra ottica è tutto reale». Ancora meglio della videoconferenza tra dirigenti aziendali vista quattro anni fa in un servizio televisivo e che aveva fatto scattare l'idea della tele-scuola. Un'idea costosa. «Il preside dell'istituto ha accettato di accollarsi le spese per la cablatura dell'aula e per l'attrezzatura scolastica — conclude la madre —. Uno sforzo non indifferente». Un'eccezione in tempi di tagli. «Oltre ogni aspettativa».
Cesare Giuzzi0 Milano 6 gennaio 2009 (Fonte www.corriere.it ).
La lotta di un padre: «Emarginato a scuola e privato degli strumenti per apprendere» di Anna Maria Ferrari
Per renderlo un bambino sereno sarebbero bastati un registratore appoggiato sul banco, una lavagna scritta in stampatello maiuscolo, il permesso di tenere la calcolatrice in classe. Oggi Alessandro ha 13 anni e fa la terza media in una scuola del Parmense. Ma la sua, per troppi anni, è stata un’infanzia di diritti negati.Soltanto a 11 anni, nel 2006, Alessandro ha scoperto di essere dislessico. Prima, per i suoi maestri era solo un bimbo «distratto », «svogliato», «irrequieto». «Viziato», come continuava a ripetere il docente ai suoi genitori (che chiedono l’anonimato). Eppure lui studiava anche cinque ore al giorno, aveva smesso di fare sport perché lo studio gli rubava la vita e le amicizie. Ma, ugualmente, era uno degli ultimi della classe. Inutili gli sforzi per cavarsela come gli altri compagni. Le tabelline erano una montagna da scalare, la «p» e la «d» ballavano sul foglio da leggere, dimenticava subito quanto aveva appena appreso. Un incubo….
Due bambini per classe.Sono due bambini ogni 28. Circa il 5 % della popolazione, un milione e mezzo in Italia, negli Usa ormai sfiorano il 10 %. Anche se stime precise non ci sono, perché nel nostro Paese siamo il fanalino di coda pure nei monitoraggi. Sono i dislessici: non malati o disabili, anzi, bambini con un’intelligenza normale o superiore alla media. Ma con un disturbo nell’apprendimento. Erano dislessici Leonardo, Raffaello, Picasso, Einstein. Geniali, ma diversi dagli altri. Bambini che iniziano a inciampare nel sillabario in prima elementare, spesso non arrivano al diploma, l’università è un traguardo solo per pochi. In Italia: perché all’estero sono più tutelati, esistono leggi da hoc che assicurano loro percorsi scolastici e una vita normale. Eppure bastano alcuni strumenti per aiutarli: supporti informatici - un normale pc in classe - per sostenere le loro grandi abilità ad apprendere linguaggi visivi e orali, mappe concettuali (cioè schemi che riassumono pagine scritte), tempi più lunghi per fare temi e verifiche, perché i dislessici fanno fatica a tradurre i fonemi in grafemi, più attenzioni da parte dei docenti per aiutarli a contenere l’ansia davanti a un’interrogazione a sorpresa.
Una storia emblematica. Alessandro, una storia modello. «Ci siamo accorti alle elementari che studiava molto, ma otteneva pochi risultati. E siamo stati io e mia moglie ad andare a scuola, a chiedere colloqui. Mia madre è maestra, mia moglie pure. A casa lo aiutavamo, sapeva tutto, ma arrivato in classe, nulla. Era distratto, faceva fatica a orientarsi nel tempo e nello spazio», racconta il padre. In terza elementare, la situazione esplode: «Tanta fatica sui libri, la maestra non capiva, il bambino soffriva. L’ho portato dal pediatra: respirava a fatica. Erano crisi di ansia. Disperazione ogni volta che affrontava la classe». Il colloquio con le maestre, un disastro: «”Suo figlio non sa leggere perché lei lo vizia”, mi sono sentito dire. Mi sono alterato sul serio: gli ho detto, preparatemi il nulla osta per cambiare scuola. E l’ho fatto». Nuova classe, compagni diversi, docenti con altri metodi: «Un po’ meglio, ma sempre tanti problemi.Anch’io lo sgridavo: “possibile che ti dimentichi tutto, che fai così fatica a concentrarti?”». Prima media, tante nuove materie e gli ostacoli si moltiplicano. «Chiediamo di nuovo un colloquio al preside: si presenta con un foglietto scritto a mano, “scusi, ma suo figlio non fa la quinta?”, sbaglia perfino la classe. Manteniamo la calma di fronte alla solita litania: distratto, troppo vivace, non si impegna. Ma il foglietto è girato verso di noi e io riesco a leggere “dislettico”. Non posso crederci: pensavano quello, ma non sapevano neppure come si scrive!». Una doccia fredda, ma anche il primo passo della risalita. Verso la diagnosi: «Tornati a casa, ci siamo incollati a internet. Alla voce dislessia c’erano tutti i sintomi che aveva mio figlio. Uguali, precisi. Tali e quali. Dopo, abbiamo chiamato il neuropsichiatra e siamo arrivati alla diagnosi. Il bimbo faceva la prima media, aveva 11 anni. Ci sono voluti più di cinque anni di scuola per capire. E secoli di sofferenza». Secondo i manuali neuropsichiatrici, più la diagnosi è precoce, maggiori garanzie ha il bambino di avere una vita normale.
La diagnosi.
Dal giorno fatidico della diagnosi, cosa è cambiato? Tanto, in famiglia. Solo qualcosa, a scuola. «Perché, nonostante siamo riusciti a fornire l’istituto di strumenti compensativi, cioè computer con software adeguati, che sono fondamentali anche per fare i compiti a casa, il dirigente non può usarli come dovrebbe per “problemi burocratici”».
La battaglia per una legge.
Altre mura da abbattere. «Sì, ai bambini dislessici bisogna garantire un percorso scolastico con gli strumenti che servono. Se ci fosse una legge, non sarebbe una battaglia individuale. Ma un diritto da rispettare».
PressIntegrazione anno VII / n. 1 del 05-01-2009 dal sito “La Gazzetta di Parma”

giovedì 1 gennaio 2009

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*   Auguri a tutti per un felice 2009 pieno di gioia, felicità e pace!    *

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