giovedì 15 gennaio 2009

Un articolo comparso sul sito http://www.didainformaticaprimaria.blogscuola.it/ dà un ottimo spunto per una attivita interdisciplinare: creare poesie attraverso le nuove tecnologie, il web. Infatti su internet si trovano diverse risorse da sfruttare a nostro vantaggio con esiti positivi sui nostri alunni. Naturalmente è una attività da proporre a una fascia di età idonea (si consiglia fine quarta e intera quinta della scuola primaria).
Sicuramente il testo poetico non è facile e spesso non è adorato dai bambini, ma forse con questi programmi (o giochi didattici), possiamo farli avvicinare di più a un mondo appartenente alla letteratura caratterizzato da fantasia, creatività ed emozione, ma anche di precise regole espressive (in alcuni casi non necessariamente indispensabili).
Ecco a voi i link:
“Una macchina per fare poesie”
http://corsi.garamond.it/utenti/kairos_area_corsi/giusi001/macchina.htm
consente ai bambini di comporre una poesia personalizzata scegliendo tra diverse opzioni che vengono fornite dal programma stesso;

“Il quadrato magico delle poesie http://corsi.garamond.it/utenti/kairos_area_corsi/giusi001/quadrato.htm
permette ai bambini di giocare con i versi come se fossero tessere di un puzzle.


Buon divertimento e buon lavoro!
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2 commenti:

  1. Ciao Carmelo.
    Come sempre grazie mille per i tuoi post pieni di utili link per aggoirnarci in modo, oserei dire, piuttosto puntuale.
    Ora però, sperando di non rubare spazio a questo thread, vorrei chiederti se almeno oggi,nonostante le scariche emotive che comprendo benissimo (!!!!) hai avuto modo di visionare la nuova scheda di valutazione.
    Mi verrebbe da dire che lo scoraggiamento è forte, anzi fortissimo, ma la mia fede nel Signore, prima di tutto e nel mio lavoro poi, mi fa pensare che verrà una nuova primavera con nuove rose per la scuola.
    In pratica dovremo compilare il documento come se fosse quasi una schedina. Bisogna crocettare aggettivi spesso vaghi rispetto a non si sa quali competenze. Bisogna "dare i numeri". Si parla di progressi registrati, ma rispetto a cosa? Apprendimento, relazione, esecuzione del lavoro...Sinceramente credo che se il motivo per cui gli addetti ai lavori hanno sentito l'esigenza di riformulare il quadro sulla valutazione globale in quel modo al fine di agevolare il lavoro ai docenti, bèh, il bersaglio non è stato centrato, anzi! Sicuramente aumenterà la confusione e l'indecisione, in particolare nei confronti di quegli alunni che hanno difficoltà. E' pur vero che c'è dello spazio per eventuali altre notazioni, ma 3 righe in croce, a mio giudizio, non sono sufficienti per riportare un bimestre di vissuto dei bambini, sebbene ottimamente sintetizzato.
    E poi: che significa "livello generale di conseguimento delle conoscenze e delle abilità"? Non si parla piuttosto di apprendimento o di competenze raggiunte, dato che le abilità contribuiscono a formare il corpus più vasto delle competenze? Mah... Io ho studiato tutt'altro nei corsi universitari.
    Procedere a ruota libera con continui e repentini cambiamenti in seno alla scuola non produce altro effetto se non quello di disorientare docenti, genitori e bambini.
    Che dire. Questa è la mia voce. Una voce fuori dal coro, almeno rispetto ai consensi raccolti presso una larga fetta di colleghi, per quanto ho avuto modo di osservare in questi giorni.
    Mi adeguerò, come spesso accade a chi ama questa professione e crede seriamente in questo mestiere che non tratta numeri, ma vite umane nel loro perfetto fiorire. Ma lo farò con molta sofferenza, rivolgendo sicura il mio sguardo fisso e alto al Cielo.
    Sunny

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  2. Ciao, hai ragione!!! ma condivido in parte quello che hai espresso...
    Anch'io ho studiato tutt'altro all'università! questi cambiamenti distruggono la professionalità autentica dell'insegnante. I corsi di laurea formano docenti che subito dopo devono dimenticare tutto, per adeguarsi a nuove direttive che per giunta sono dal punto di vista didattico un disastro.
    Il giudizio non può essere espresso solo da un numero! cosa dire di quei alunni che nonostante i pochi risultati hanno dimostrato durante il percorso formativo un sforzo enorme (cioè si sono impegnati)??? Un numero non è identificativo di un livello di apprendimento e specialmente del percorso formativo ed educativo di un alunno... è molto riduttivo.
    Poi non parliamo sulla parte "livello generale di conseguimento delle conoscenze e delle abilità" per me non esiste un livello generale ma semmai si dovrebbe parlare di livello globale di acqisizione di conoscenze e abilità riferite alla sfera del saper fare!!!
    Pultroppo, ci dobbiamo adattare...
    A presto
    Carmelo

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